Pensioni, confronto sul ricalcolo contributivo.Tredicesime in pagamento l'1/12

Ufficializzato il tavolo permanente governo parti sociali sulle pensioni: obiettivo accordo sulla riforma della Fornero entro aprile. Sulle tredicesime...

Economia
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Disponibilità del governo a introdurre a partire dal 2023 parametri più flessibili per le categorie più penalizzate sulle pensioni

Sul tema delle pensioni, mentre Pd e Leu sperano di estendere il bacino dell’Anticipo pensionistico durante il percorso parlamentare della legge di Bilancio, il presidente del Consiglio Mario Draghi ha appena formalizzato in Consiglio dei ministri, come promesso ai sindacati, l'istituzione del tavolo permanente sulla previdenza e la disponibilità dell’esecutivo a introdurre a partire dal 2023 parametri più flessibili, rispetto a quelli attuali, e tutele maggiori per le categorie più penalizzate, a partire dai giovani, per cui si studia una pensione di garanzia

Nel frattempo, e cioè nel 2022, si passerà a Quota 102 anche se i sindacati, come ha ricordato Il Sole 24 Ore, continuano a premere affinché ci sia fin da ora quantomeno un rafforzamento dell’Ape sociale, in particolare a vantaggio dei lavoratori precoci, e per far scendere da 36 a 30 anni la soglia contributiva per l’Ape degli edili.

Poi si passerà al confronto sulla riforma strutturale. Il prossimo appuntamento è fissato per inizio dicembre con il tavolo ora istituzionalizzato fra Governo e parti sociali per definire, possibilmente con un accordo entro quattro mesi in modo da inserire l’intesa nel quadro economico del Def di aprile, la riforma delle pensioni che dovrà scattare nel 2023 senza abbandonare il solco della legge Fornero e vincolando tutte le uscite anticipate al ricalcolo contributivo dell’assegno. 

Intanto giovedì prossimo scatterà per i pensionati, il prelievo dell'erario sull'assegno della tredicesima che verrà pagato l'1 dicembre. I lavoratori dipendenti e quelli privati, invece, riceveranno l'importo entro Natale. Dalle tredicesime l'erario strappa 11,8 miliardi di euro. Lo scrive un'analisi della Cgia secondo cui la Regione con il più alto numero di beneficiari è la Lombardia: tra lavoratori dipendenti e pensionati, le persone interessate dalla tredicesima saranno poco più di 6 milioni.

Tredicesime, le ritenute Irpef

Seguono il Lazio ( 3,25 milioni) e il Veneto (2,95 milioni). Le tredicesime quest'anno interesseranno 33,8 milioni di italiani: 16 mln di pensionati e 17,8 milioni di lavoratori dipendenti per un ammontare lordo pari a 45,7 miliardi di euro. Se a questo importo si levano 11,8 miliardi di ritenute Irpef, in tasca rimarranno 33,9 miliardi netti. Buona parte di questa mensilità sarà spesa per pagare la rata del mutuo, le bollette, il saldo dell'Imu/Tasi della seconda abitazione e la Tari, ma è auspicabile che la rimanente parte venga usata per rilanciare i consumi natalizi.

Molto dipenderà dall'andamento dell'epidemia e delle eventuali chiusure che il Governo potrebbe introdurre nelle prossime settimane. La Cgia stima che la spesa per i regali natalizi quest'anno dovrebbe tornare almeno alla stessa soglia del 2019, quando sfiorò i 9 miliardi, ben lontano dai 20 miliardi registrati prima della crisi 2008-2009. La contrazione in questi ultimi anni in parte è anche ascrivibile al fatto che molti anticipano a novembre l'acquisto dei regali, approfittando del "black friday" che ha penalizzato soprattutto i negozi di vicinato, mentre gli outlet la grande distribuzione organizzata sono riusciti ad ammortizzare il colpo.

Legge di bilancio, i tagli fiscali da 8 miliardi? Cgia: la riduzione deve interessare l'Irpef e non l'Irap

In vista della decisione che dovrà prendere il Parlamento in merito a quale imposta destinare il taglio da 8 miliardi di euro, così come previsto dal ddl di Bilancio per il 2022, la Cgia non ha dubbi: la riduzione deve interessare l'Irpef e non l'Irap.

Il taglio dell'Irpef, infatti, eleverebbe le buste paga e le pensioni, favorirebbe i consumi e, molto probabilmente, contribuirebbe ad aumentare il fatturato degli artigiani e dei piccoli commercianti che vivono quasi esclusivamente di domanda interna. Destinare il taglio solo all' Irap, invece, premierebbe le grandi imprese, visto che negli ultimi anni alle piccole e alle micro aziende il peso dell'imposta regionale sulle attivita' produttive e' stato alleggerito significativamente.