Pensioni, evitato il taglio su medici e sanitari. Ma dovranno lavorare di più

Per evitare la decurtazione prevista in manovra il personale sanitario dovrà aspettare i 67 anni o lavorare tre anni in più

di Redazione Economia
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Pensioni, niente taglio per medici e sanitari ma dovranno lavorare di più

Le pensioni di anzianità di medici, infermieri, dipendenti degli enti locali, maestri e ufficiali giudiziari restano escluse dalla decurtazione prevista dalla legge di bilancio che riguarderà invece l'assegno mensile di coloro che sceglieranno di usufruire anticipatamente del trattamento previdenziale. È la novità principale contenuta nei tre emendamenti depositati in serata in Senato dal governo alla legge di bilancio.

C'è però l'altra faccia della medaglia. Come sottolinea Repubblica, per evitare il taglio previsto in manovra il personale sanitario dovrà aspettare i 67 anni o lavorare tre anni in più. Dalla Quota 41 promessa dalla Lega si arriva dunque a Quota 46.

Sempre Repubblica spiega come funziona esattamente: l’emendamento prevede tre deroghe. "La prima per tutte e quattro le categorie di dipendenti coinvolti: chi matura i requisiti per la pensione di vecchiaia e anticipata entro il prossimo 31 dicembre è esente dal taglio. La seconda deroga, strutturale e valida anche questa per tutti, lascia fuori da ogni penalità quanti escono a 67 anni in pensione di vecchiaia, dal 2024 in poi. La terza deroga investe la pensione anticipata dal 2024 in poi, quella che si raggiunge con 42 anni e 10 mesi di contributi (un anno in meno per le donne), a prescindere dall’età anagrafica. Ma riguarda solo i medici e gli infermieri".

Che cosa succede dunque? "Per ogni mese di permanenza ulteriore al lavoro, il taglio viene ridotto di un trentaseiesimo. In pratica, con tre anni di lavoro aggiuntivo, il ricalcolo in base a diversi e più penalizzanti coefficienti (rispetto a quelli molto di favore del 1965) si azzera. Meccanismo precluso agli altri lavoratori pubblici coinvolti che si prendono il taglio per intero: fino a tre anni di contributi persi, 3 mila euro netti all’anno in meno, secondo i calcoli Upb".