Pensioni, Fornero: "Tornare a Quota 100? Scelta miope". Lettera a Landini
L'ex ministra: "Per i giovani non si sta facendo nulla. Servono decisioni impopolari per cambiare le cose"
Fornero, "Tornare a Quota 100? Miope scelta". Lettera a Landini
Governo e sindacati sono arrivati alla rottura delle trattative, sulla riforma delle pensioni non c'è accordo. Draghi non molla e non intende tornare a Quota 100. A sostegno del premier arriva anche l'ex ministra del Lavoro Elsa Fornero, che con una lettera aperta al segretario della Cgil Maurizio Landini, cerca di fargli cambiare idea. "Lei - si legge sulla Stampa - conosce meglio di me la condizione dei giovani nell’Italia di oggi: un tasso di disoccupazione tra i più alti in Europa (29 per cento); nelle età tra i 20 e i 34 anni, uno su tre non studia né lavora; la percentuale di abbandono scolastico è elevatissima, i confronti internazionali sulla preparazione non sono esaltanti e abbiamo una delle più basse quote di laureati. In tutte queste statistiche siamo tra i peggiori in Europa".
"Tutti i dati - prosegue Fornero alla Stampa - mostrano, in sintesi, divari crescenti tra le generazioni ma a questo quadro devastante la politica sembra solo marginalmente interessata: i giovani sono una minoranza e per giunta votano meno dei loro genitori e nonni. Mi dirà: che cos’ha a che fare tutto questo con l’uscita da quota 100 e con la ripresa di un percorso di innalzamento dell’età pensionabile? Rispondo che è impossibile non vedervi il venir meno di un patto economico tra le generazioni che proprio nel sistema previdenziale trova una delle sue maggiori manifestazioni. Non sarebbe responsabile, ora, effettuare nuovamente scelte in tale materia senza tener conto di questa sconfortante situazione. Uscire da quota 100 con una qualche (sempre imperfetta) gradualità e rispettando l’equità che impone di trattare meglio almeno i più sfortunati è possibile. Richiedere un nuovo passo indietro sarebbe ancora una volta una miope scelta di declino".