Pensioni, garanzia giovani e donne. Il punto sul confronto governo-sindacati

I tavoli tecnici al Ministero del Lavoro sulla riforma delle pensioni in vista del varo del Def

Economia
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Pensioni, il punto sul tavolo tecnico governo-sindacati sulla riforma della previdenza

Pensioni di garanzia per i giovani e agevolazioni per le donne ancora al centro del secondo tavolo tecnico tra governo e sindacati sulla previdenza, convocato per il 27 gennaio al Ministero del Lavoro. Un nuovo round tra governo e sindacati. La decisione è arrivata al termine dell'incontro tecnico di ieri al Ministero del Lavoro con i segretari confederali di Cgil, Cisl e Uil.

La parola passerà al governo dopo che nel confronto di ieri le sigle hanno ribadito le proposte unitarie sui giovani e le donne. Al centro dell'incontro del 27 anche la previdenza complementare mentre il tema della flessibilità di accesso alla pensione potrebbe essere sul tavolo nell'appuntamento fissato per il 3 febbraio prossimo.

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L'incontro di ieri comunque è stato decisamente interlocutorio. I sindacati hanno illustrato la loro proposta unitaria su cui il governo si esprimerà la prossima settimana. Se dal round del 27 il confronto sul tema dei giovani e della previdenza integrativa sarà concluso si potrà passare il 3 febbraio prossimo a discutere della flessibilità, snodo principale della riforma delle pensioni. Ma la partita è delicata.

Lo stesso Capo del dipartimento della programmazione economica di palazzo Chigi, Marco Leonardi, presente all'incontro, ci va con i piedi di piombo. "E' stato un incontro di ascolto, interlocutorio. Valuteremo le proposte e sicuramente in sede di valutazione politica convocata nella riunione del 7 febbraio prossimo, cominceremo a entrare nel vivo", ha spiegato lasciando il dicastero.

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Pensioni, Cgil: positivo che confronto partito da futuro giovani

"Per noi è significativo avere avviato i tavoli tecnici sulla previdenza partendo dal futuro previdenziale dei giovani, cioè di coloro che, con l'attuale sistema, rischiano di andare in pensione dopo i 70 anni e con un assegno molto basso". E' quanto dichiara il segretario confederale della Cgil Roberto Ghiselli al termine dell'incontro tenutosi ieri presso il Ministero del Lavoro sul tema delle prospettive e garanzie pensionistiche per i giovani.

"Noi abbiamo presentato al Governo le proposte sindacali che tendono a mettere un freno alla crescita costante dell'età di pensionamento e a garantire a chi svolge un'attività lavorativa discontinua o con basse retribuzioni di poter comunque maturare una pensione dignitosa, quella che noi chiamiamo una pensione contributiva di garanzia", spiega il dirigente sindacale. "Il Governo - aggiunge - si è riservato di approfondire e valutare le nostre proposte, e ci auguriamo di ricevere nel prosieguo del confronto risposte adeguate ai problemi che abbiamo posto". Ghiselli in conclusione fa sapere che "sono stati programmati gli altri due incontri, che si terranno i prossimi 27 gennaio e 3 febbraio".

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Pensioni, Proietti (Uil): nostro obiettivo è memorandum nel prossimo Def

"L'obiettivo è quello di arrivare alla fine di questo confronto alla definizione di un memorandum che preveda interventi strutturali alla legge Fornero da recepire nel prossimo Def". Questa invece la posizione del segretario confederale Uil Domenico Proietti al termine del tavolo tecnico in cui sono state presentate "le nostre proposte per la strutturazione di un meccanismo che garantisca future pensioni adeguate". "Proposte concrete che sostengano il futuro pensionistico di lavoratori e lavoratrici valorizzando la loro anzianità contributiva, i periodi impegnati nel lavoro di cura della famiglia e di familiari con disabilità, i periodi di formazione e di studio, i periodi di disoccupazione involontaria non coperti da altri strumenti che devono essere coperti da un versamento figurativo", dice ancora. 

Un meccanismo cioè con cui "integrare il reddito pensionistico, ma che sappia valorizzare la permanenza nel mercato del lavoro", prosegue.  La Uil inoltre propone "una revisione dell'accesso alla pensione con un superamento dei paletti reddituali oggi previsti". E ha chiesto "una revisione dell'adeguamento all'aspettativa di vita con il superamento dell'automatismo dell'innalzamento e una revisione dei coefficienti di trasformazione". Quanto alle donne bisogna riconoscere loro "un anno di anticipo per l'accesso alla pensione e serve riconoscere l'importante ruolo del lavoro di cura" e agire "per tutelare i lavori atipici e le partite Iva mono committenti o economicamente dipendenti”.

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Pensioni, Cisl: per giovani prevedere meccanismo integrazione assegno precari

 Per la pensione contributiva di garanzia a favore dei giovani, la Cisl "ha sottolineato l'importanza di prevedere un meccanismo di integrazione dell'assegno pensionistico per le persone che, pur avendo versato vari anni di contributi, riceveranno una pensione di importo molto basso a causa di lavori precari e non adeguatamente retribuiti".

Ad affermarlo in una nota è la Cisl dopo l'incontro dove "si è iniziato a verificare le questioni di carattere tecnico inerenti le proposte per riformare il sistema previdenziale presentate nella piattaforma unitaria". In particolare "sono stati approfonditi gli aspetti relativi all'introduzione di una pensione contributiva di garanzia per i giovani e per chi ha iniziato a lavorare dal 1996 che, rientrando completamente nel sistema contributivo, oggi non ha diritto ad alcuna integrazione sull'importo della pensione. Abbiamo anche affrontato le problematiche dell'impatto delle riforme ultime pensionistiche sulle donne che sono state particolarmente penalizzanti".

Le carenze del mercato del lavoro, osserva la Cisl, "si riflettono inevitabilmente sull'assegno previdenziale. Non possiamo però rassegnarci a questa situazione per cui è fondamentale agire per migliorare il mercato del lavoro ma altrettanto importante e non più rinviabile è introdurre forme di sostegno agli assegni dei futuri pensionati. Allo stesso tempo, è necessario tenere in considerazione i periodi di disoccupazione involontaria non indennizzata, e quindi non coperta da contribuzione figurativa e i periodi di formazione che dimostrino l'attivismo del lavoratore a collocarsi nel mercato del lavoro. Accanto a questo, bisogna a riconoscere a fini pensionistici il lavoro di cura".

Per la Cisl l'importo della pensione contributiva, rileva il sindacato in una nota, "deve crescere sia in base al numero di anni lavorati e di periodi qualificanti come formazione, disoccupazione e lavoro di cura, sia in base all'età di pensionamento e deve essere coordinato con le provvidenze che oggi già esistono. Per quanto riguarda le donne, la Cisl ha ribadito che è necessario prevedere una riduzione del requisito pensionistico di 12 mesi per figlio senza pregiudicare il calcolo della prestazione, dando così un effettivo sostegno alla maternità".

Per quanto riguarda opzione donna, la Cisl, sottolinea il sindacato, "ha chiesto di confermarla nel futuro, riconoscendo anche il cumulo gratuito dei contributi versati in diverse gestioni che, invece, oggi per questa pensione non è ammesso. Fra l'altro, la pensione contributiva di garanzia rappresenterebbe per le donne una importante forma di sostegno in considerazione della particolare fragilità dell'occupazione femminile, ulteriormente aggravatasi in questo difficile periodo di pandemia. Il Ministero in chiusura, si è impegnato a riconvocare il tavolo per giovedì 27 gennaio sullo stesso tema impegnandosi a presentare specifiche valutazioni in ordine alla prosecuzione del confronto sulle proposte messe in campo. Successivamente, e a cadenza settimanale, verranno affrontati il tema della previdenza complementare e della flessibilità per accedere alla pensione".