Pensioni, nuova mazzata sui trentenni: potranno "staccare" solo a 70 anni

L'ultima simulazione dell'Inps: per chi ha meno di 20 anni di contributi si potrebbe arrivare addirittura a 74 anni

di Redazione Economia
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(Fonte immagine: Pexels) 
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Pensioni, le nuove regole dell'Inps: va sempre peggio per i giovani

Brutte notizie per i trentenni, il simulatore dell'Inps sulle pensioni indica in 74 anni di età il nuovo limite per smettere di lavorare. In particolare per chi ha accumulato meno di 20 anni di contributi, ma anche per chi supera quella soglia le cose non vanno tanto meglio. Lo rivela "Pensami", il sistema sul portale Inps che calcola quando si potrà andare in pensione, che è stato appena aggiornato - riporta Il Corriere della Sera - con le nuove regole contenute dall’ultima legge di Bilancio. Scendono a quasi 70 (69 anni e 10 mesi) i limiti se si superano i 20 anni di contributi. Quindi un nato nel 1994 che ha cominciato a lavorare nel 2022 riuscirà a lasciare il lavoro con la pensione di vecchiaia alla fine del 2063.

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L'Inps - prosegue Il Corriere - spiega che "sono stati aggiornati gli adeguamenti agli incrementi alla speranza di vita dei requisiti pensionistici sulla base dello scenario demografico Istat. Fino al 2028 l’età per la pensione di vecchiaia resta a 67 perché non sono registrati aumenti della speranza di vita. Aumenterà invece a partire dal 2029. "Stiamo lavorando - spiega il presidente dell'Inps Gabriele Fava - ad un nuovo simulatore che grazie alle tecnologie consenta in modo semplice ed immediato ad ogni cittadino di determinare la propria pensione. Uno strumento quali-quantitativo, accessibile da web o dallo smartphone".