Pensioni, tagli al cedolino in arrivo? I rischi della Quota 41 estesa a tutti

L’unica soluzione per scegliere Quota 41 sarebbe quella di accettare una pensione inferiore alle aspettative, circa il 15 % in meno

di Redazione Economia
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Pensioni, tagli al cedolino in arrivo con Quota 41 estesa per tutti i lavoratori

Il dibattito sulla riforma delle pensioni è nuovamente al centro dell'attenzione, con il Sottosegretario al Ministero del Lavoro, Claudio Durigon, che propone di riprendere in considerazione l'idea dei 41 anni di contributi come requisito per accedere alla pensione. Questa proposta, da sempre sostenuta dalla Lega, si basa sull'idea che 41 anni di lavoro siano sufficienti per garantire il diritto alla pensione, indipendentemente dall'età anagrafica.

Tuttavia, il contesto economico e sociale è notevolmente cambiato negli ultimi anni. Emergenze come la pandemia da COVID-19 e le crisi internazionali hanno avuto un impatto significativo sulle finanze pubbliche, rendendo più complesso qualsiasi intervento di riforma. L'aumento dei costi dei superbonus edilizi e la spesa previdenziale in costante crescita pongono sfide considerevoli per la sostenibilità del sistema pensionistico.

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In questo scenario, la proposta dei 41 anni per tutti appare difficile da realizzare nel breve termine. Anche la recente introduzione della Quota 103, con requisiti di 41 anni di contributi e 62 anni di età, ha registrato un'adesione limitata da parte dei lavoratori. Inoltre, l'idea di calcolare interamente l'assegno previdenziale in base al sistema contributivo potrebbe comportare una riduzione del 15-20% rispetto ai sistemi attuali.

Durigon suggerisce anche di considerare l'opportunità di includere i contributi versati alla previdenza complementare nel calcolo della pensione, offrendo così la possibilità di aumentare l'importo della futura rendita. Tuttavia, questo richiederebbe un riesame completo del sistema di previdenza complementare, che attualmente fatica a decollare a causa di problemi legati all'educazione finanziaria e a questioni ideologiche.

È evidente che per affrontare efficacemente la questione delle pensioni occorre un approccio olistico, che coinvolga esperti economici, attuariali, sindacati, e rappresentanti datoriali. Solo attraverso un dialogo approfondito e concreto sarà possibile elaborare una riforma pensionistica che sia accettabile per tutte le parti coinvolte e che risponda alle esigenze dei cittadini italiani.