Percassi esulta con l'Atalanta, ma salgono svalutazioni e partecipazioni

Super utile nel 2022 per la holding Odissea

di Andrea Giacobino
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Antonio Percassi
Economia

Odissea, Percassi "esulta" dopo la cessione dell'Atalanta

Antonio Percassi, l’imprenditore bergamasco presidente dell’Atalanta, deve ringraziare di aver ceduto proprio la maggioranza della “Dea” se ha potuto chiudere con un super utile il bilancio civilistico 2022 della sua holding Odissea. Il bilancio, infatti, depositato pochi giorni fa è stato segnato da un profitto di 290 milioni di euro rispetto alla perdita di 2,3 milioni dell’anno prima e che interamente accantonato ha fatto salire il patrimonio netto a 674 milioni.

Ad aprile del 2022 Percassi ha ceduto il 55% della Dea srl (titolare della squadra bergamasca) a un gruppo di investitori capitanato da Stephen Pagliuca e la plusvalenza è stata di 330 milioni seguita dal reinvestimento di Odissea al 45% nella stessa Dea per 120 milioni: quindi per Percassi il guadagno netto è stato di 210 milioni.

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Il bilancio segnala però alcune criticità di marchi sviluppati in proprio da Percassi, in attesa di vedere se quello più importante (la cosmesi di Kiko) ritroverà l’utile visto che nel 2021 ha segnato ancora una perdita di 3,6 milioni, comunque ampiamente ridotta rispetto all’anno precedente.

E tuttavia, considerando che dalle molte partecipazioni l’unico dividendo significativo (5 milioni) è arrivato da Percassi Retail, le svalutazioni di crediti e partecipazioni di Odissea sono salite anno su anno da 2,8 a oltre 30 milioni e hanno riguardato in primo luogo per 2,8 milioni il complesso immobiliare Villa Masnada “sulla base - si legge nel bilancio - di un’aggiornata perizia di stima”.

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Poi i writeoff hanno colpito Madina (135mila euro) che opera nel retail cosmesi, Womo (1,34 milioni) che vende al dettaglio prodotti per il mondo maschile di abbigliamento e cosmesi, Bullfrog (340mila euro) che opera nella barberia maschile, Food Management (1,3 milioni) attiva nella ristorazione in partnership col gruppo Cremonini e C&P (9,7 milioni) con 14 punti di ristorazione e che nel 2022 ha perso 4,4 milioni e Force Dea (un milione) che opera nell’affitto di un’imbarcazione.