Philips crolla in Borsa ed Exor brucia 800 milioni di euro in un giorno. Batosta per John Elkann

La guidance per il 2024 è stata rivista al ribasso a causa della riduzione della domanda sia da parte degli ospedali che dei consumatori in Cina

di redazione economia
John Elkann (foto Lapresse)
Economia

Philips crolla in Borsa, devastante impatto per Exor. Ecco quanto ha perso

Nel terzo trimestre del 2024, Royal Philips ha registrato un aumento di ricavi e utili, beneficiando anche delle maggiori entrate derivanti dalla concessione di diritti di licenza, che hanno contribuito a mantenere solide le marginalità.

Nonostante questi risultati positivi, la guidance per il 2024 è stata rivista al ribasso a causa della riduzione della domanda sia da parte degli ospedali che dei consumatori in Cina, e la crescita organica della top line ha deluso le aspettative del mercato, come indicato dagli analisti di Jefferies.

Di conseguenza, oggi, 28 ottobre, le azioni Philips hanno perso il 16,61% del loro valore sul mercato di Amsterdam, causando una diminuzione di 800 milioni di euro del valore della partecipazione di Exor, il maggiore azionista con il 17,51%.

Come riporta Milano Finanza, per quanto riguarda i risultati finanziari dettagliati, nel terzo trimestre Philips ha realizzato ricavi per 4,4 miliardi di euro, in linea con il corrispondente periodo del 2023, che aveva già visto un'importante crescita percentuale a due cifre. I ricavi operativi sono saliti a 337 milioni di euro, rispetto ai 224 milioni precedenti.

Grazie a una maggiore marginalità e ai minori costi sostenuti nel business Respironics, l'ebita adjusted è aumentato a 516 milioni di euro, con un margine che è passato dal 10,2% all'11,8%, anche grazie a un efficace piano di riduzione dei costi. A livello di risultato netto, l'utile di 181 milioni di euro si confronta favorevolmente con i 90 milioni del terzo trimestre del 2023, nonostante un carico fiscale più elevato.

Sul fronte degli ordini, c'è stato un calo del 2% nel trimestre, principalmente dovuto alla diminuzione della domanda in Cina, nonostante una robusta crescita degli ordini nel settore della Diagnostica e del Trattamento, in particolare negli Stati Uniti. Da inizio anno, la raccolta di ordini comparabili ha segnato un incremento dell’1%, inclusa la Cina.

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