Tim, l'accordo con Poste toglie appeal speculativo al titolo: crollo in Borsa di oltre il 6%

Alla Borsa non piace la cessione della quota di Tim posseduta da Cdp, 9,8%, a Poste. Il titolo scivola a Piazza Affari

di Maddalena Camera
Economia

Tim, l'accordo con Poste toglie appeal speculativo al titolo: crollo in Borsa di oltre il 6%

Alla Borsa non piace la cessione della quota di Tim posseduta da Cdp, 9,8%, a Poste. Il risultato è un brutto scivolone del titolo Tim in Borsa, -6,5%, dovuto anche alla presentazione di un piano industriale da parte del management della società telefonica guidato dall'ad Pietro Labriola, non certo entusiasmante.  Ma a penalizzare il titolo è soprattutto lo spegnimento di appeal speculativo che si era prospettato con le indiscrezioni sul passaggio della quota di Vivendi (23,7%) al fondo britannico Cvc che avrebbe certamente portato alla vendita di asset importanti come il Brasile mentre la business unit dei servizi di tlc fissi e mobili sarebbe passata probabilmente a Iliad.

L'ipotesi però non piaceva  al governo dato che si sarebbe arrivati, in pratica, alla sparizione di Tim dal mercato e al licenziamento della metà dei suoi 17mila dipendenti.  Con Poste, al 65% controllata dallo Stato, invece i colpi di scena non sono previsti. Ma il business "normale" di Tim, anche se il management ha promesso buyback e ritorno al dividendo, non è fatto per scaldare il mercato. Certo ci sarà crescita (modesta) dei ricavi in Brasile e per il segmento Enterprise. Piccoli passi saranno fatti anche sul versante della riduzione del personale, con circa 1100 uscite previste, ma l'ad Labriola ha specificato che "il contratto di solidarietà resterà in essere ed è necessario per mantenere i livelli di occupazione attuali".  Nel fine settimana dovrebbero comunque tenersi i cda di Cdp e di Poste Italiane per l'approvazione dell'operazione da parte delle due società.  Poste finanzierebbe l'acquisizione attraverso la cessione della quota del 3,61% che possiede di Nexi alla stessa Cdp e ulteriore esborso di cassa.

La quota in mano a Cdp vale circa 600 milioni ma è stata acquisita dalla Cassa praticamente al doppio, ossia a 0,70 euro ad azione contro i 0,28 euro di ieri.  E peggiori sono le perdite di Vivendi, intorno a 1,5 miliardi di euro.  "Per Tim- commentano gli analisti -l'operazione non modifica gli assetti, ma i commenti del ministro Giorgetti in Parlamento segnalano una posizione fredda del governo su ipotesi speculative prospettate da Cvc e liad".   Secondo gli analisti il profilo di rischio di Poste  non aumenterà "soprattutto alla luce dei progressi conseguiti da Tim negli ultimi anni, delle prospettive di ritorno al dividendo e di opportunità di operazioni ulteriori di creazione di valore, sia di tipo commerciale (accordo di roaming per Postemobile, oggi su rete Vodafone+Fastweb, accordi distributivi di prodotti Tim sulla rete di Poste), sia potenzialmente strategico (consolidamento di Tim con Poste Mobile)".  

Restano invece scettici i sindacati. Per  Riccardo Saccone della Cgil "è evidente che si stanno raccogliendo i frutti amari della separazione della rete. Dopo le improvvise dimissioni dell'ad di FiberCop e le paventate divisioni con il socio di maggioranza Kkr sul futuro dell'azienda, ora arrivano al pettine i nodi per quello che è rimasto di Tim: il rapporto difficile con Vivendi, un debito residuo che ancora desta preoccupazioni e soprattutto le forti criticità del mercato delle Tlc.

Tutto questo rischia di essere il preludio di un ulteriore spezzatino della società con la vendita di Enterprise e Tim Brasil e il consolidamento della divisione Consumer con un altro soggetto privato. Un lungo elenco di scelte sbagliate, con impatti rilevanti sulla tenuta occupazionale, soprattutto per le persone che ancora lavorano per il mercato domestico". Inoltre, continuano, "l'ipotesi dell'ingresso di un soggetto come Poste Italiane nel capitale complessivo dell'azienda darebbe sicuramente prospettive migliori, ma occorre sapere quale progetto industriale la sosterrebbe. Non vorremmo fosse solo un intervento per evitare nel breve periodo problemi occupazionali, lasciando irrisolto il rebus sul futuro aziendale". Anche il titolo Poste è in calo dello 0,81%. 

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