Pil a +0,9% nel 2023: ok crescita e debito, ma deficit al 7,2%

Rapporto debito/ Pil 2023 al 137,3%: meglio delle stime

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Economia

Istat: Pil 2023 0,9%, migliora rapporto indebitamento/Pil 

Nel 2023 il Pil e' cresciuto dello 0,9% (contro il 4% del 2022 e l'8,3% del 2021), e' migliorato il a contro il -8,6% del 2022 mentre la pressione fiscale e' rimasta invariata rispetto all'anno precedente, al 42,5%. Sono questi i principali dati resi noti dall'Istat.

Per quanto riguarda il Pil, nel 2022 la stima e' stata rivista al rialzo dal 3,7% al 4%. Quanto invece al deficit/pil (per il 2023 il governo prevedeva il -5,3%) il dato e' stato rivisto nel 2022 dal -8% al -8,6%.

Debito/Pil 2023 al 137,3%, meglio di stime 

Il rapporto debito/Pil nel 2023 si e' attestato, secondo l'Istat, al 137,3%. Il Governo prevedeva il 140,2%. Per quanto riguarda il 2022, l'istituto di statistica ha rivisto le stime, dal 141,6% si e' passati al 140,5%. 

Giorgetti: "Su 2023 pesa Superbonus, ora sostenibilità"

"I numeri ci dicono che l'emorragia dell'irresponsabile stagione del Superbonus ha avuto un effetto pesante sul 2023, andando purtroppo oltre le gia' pessimistiche prospettive". Lo dichiara il ministro dell'economia e delle finanze Giancarlo Giorgetti commentando i dati Istat sui conti pubblici 2023. "Con la non semplice chiusura di quella stagione, la finanza pubblica dal 2024 intraprende - prosegue il ministro - un sentiero di ragionevole sostenibilita'". 

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Lavoro: a gennaio -34.000 occupati, +362.000 su anno 

A gennaio il numero degli occupati, pari a 23.738.000, e' superiore a quello di gennaio 2023 di 362mila unita' (+1,6%) come sintesi dell'incremento di 373mila dipendenti permanenti e di 22mila autonomi e della diminuzione di 33mila dipendenti a termine. Lo rileva l'Istat nei dati provvisori spiegando che su base mensile a gennaio l'occupazione cala dello 0,1%, pari a -34mila unita', tra gli uomini, gli under 34, i dipendenti a termine, gli autonomi; cresce invece tra le donne e chi ha almeno 50 anni. L'aumento tendenziale, sottolinea l'istituto, coinvolge uomini, donne e tutte le classi d'eta', a eccezione dei 35-49enni per effetto della dinamica demografica negativa: il tasso di occupazione, che nel complesso e' in aumento di 0,8 punti percentuali, sale anche in questa classe di eta' (+0,4 punti) perche' la diminuzione del numero di occupati 35-49enni e' meno marcata di quella della corrispondente popolazione complessiva.

Confrontando il trimestre novembre 2023-gennaio 2024 con quello precedente (agosto-ottobre 2023), si registra un aumento del livello di occupazione pari allo 0,4%, per un totale di 90mila occupati. La crescita dell'occupazione, osservata nel confronto trimestrale, si associa alla diminuzione delle persone in cerca di lavoro (-3,5%, pari a -67mila unita') e alla stabilita' degli inattivi. 

Lavoro, disoccupazione stabile al 7,2%, piu' inattivi 

A gennaio il tasso di disoccupazione totale e' stabile al 7,2% mentre quello giovanile sale al 21,8% (+0,2 punti). Lo rileva l'Istat nei dati provvisori su occupati e disoccupati. La diminuzione del numero di persone in cerca di lavoro (-0,2%, pari a -4mila unita') coinvolge gli uomini, i 15-24enni e i 35-49enni; al contrario, la disoccupazione aumenta lievemente tra le donne e gli ultracinquantenni. Il tasso di disoccupazione totale e' stabile al 7,2%, quello giovanile sale al 21,8% (+0,2 punti). La crescita del numero di inattivi (+0,5%, pari a +61mila unita', tra i 15 e i 64 anni) si osserva tra gli uomini e tra chi ha un'eta' compresa tra 15 e 49 anni; l'inattivita' diminuisce invece tra le donne e gli ultracinquantenni. Il tasso di inattivita' sale al 33,3% (+0,2 punti). 

Rispetto a gennaio 2023, rileva l'Istat, calano sia il numero di persone in cerca di lavoro (-8,1%, pari a -162mila unita') sia quello degli inattivi tra i 15 e i 64 anni (-1,3%, pari a -157mila). 

A gennaio tasso occupazione scende al 61,8% 

A gennaio, su base mensile, il tasso di occupazione scende al 61,8%, quello di inattivita' sale al 33,3% mentre il tasso di disoccupazione e' stabile al 7,2%. Lo rileva l'Istat nei dati provvisori su occupati e disoccupati. 

Inflazione: a febbraio stabile, +0,1% mese +0,8% annuo 

Stabile l'inflazione a febbraio. Secondo le stime preliminari dell'Istat, nel mese appena trascorso ha segnato un aumento dello 0,1% congiunturale e dello 0,8% annuo. A gennaio aveva registrato un rialzo rispettivamente dello 0,3% e dello 0,8%. L'inflazione acquisita per il 2024 e' dello 0,5%, e dell'1,1% per la componente di fondo. Rallenta la corsa del carrello della spesa: a gennaio l'aumento era del 5,4%, a febbraio del 3,7%. 

La stabilizzazione dell'inflazione, spiega l'Istat, "si deve principalmente all'affievolirsi delle tensioni sui prezzi dei Beni alimentari, non lavorati e lavorati, i cui effetti compensano l'indebolimento delle spinte deflazionistiche provenienti dal settore dei beni energetici. In particolare, si attenua la flessione su base tendenziale dei prezzi dei beni energetici, che a febbraio risale al -17,3% (dal -20,5% di gennaio). Si riduce il tasso di crescita in ragione d'anno dei prezzi del "carrello della spesa" (+3,7%), mentre l'inflazione di fondo si attesta al +2,4% (da +2,7% del mese precedente)."sottende andamenti contrapposti di diversi aggregati di spesa".