Pil, inflazione e debito: l'Italia è entrata in un black tunnel senza uscita

Crisi economica/ Per oltre 20 anni non abbiamo avuto niente di soddisfacente e una visione di programmazione lungimirante

L'opinione di Ezio Pozzati
(Fonte immagine: Imagoeconomica) 
Economia
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Il black tunnel dell'economia e  della finanza. L'analisi 

Immaginate di essere in auto e state percorrendo una strada di montagna, il panorama è bellissimo, avete oltrepassato alcune piccole gallerie senza fari ed ora siete entrati in una galleria dove non vedete niente, sentite sordidi tonfi sulla macchina e certamente state incontrando delle buche.

A questo punto sarete costretti ad accendere i fari e a smontare dalla macchina per vedere cosa è successo e come proseguire. Perché questa piccola storiella? Come avrete ben compreso si tratta di introdurre un argomento che ci coinvolge tutti i giorni, sia nell’economia sia nella finanza.

Mi spiego meglio: inflazione (manca poco alle due cifre), parità dollaro-euro (dopo 20 anni), guerra russo-ucraina, prezzi delle materie prime con incrementi a 2 o 3 cifre, importazione di gas a singhiozzo e con il rischio di avere chiusi i rubinetti, il resto aggiungetelo Voi.

Ed ecco alcuni numeri, in ordine sparso, per quanto riguarda l’economia e la finanza italiana: anno 2000 anno 2022, disoccupazione % 10,3 9,2, inflazione % 4.9 6,8, debito pubblico MLD 1300,34 2.755,4 (marzo), PIL MLD 1350,29 1.781,2, indice FTSE MIB 51.093 (6 marzo) 20,554 (14 luglio). 

Ora, in riferimento ai dati possiamo dire che per oltre 20 anni non abbiamo avuto niente di soddisfacente e di programmazione neanche a parlarne ed ecco che stiamo arrivando a quello che io chiamo black tunnel cioè la mancanza di una visione chiara di quello che potrebbe accadere. Adesso sicuramente la storiella iniziale ha un senso.

Domande di rito: le banche Centrali, detentrici del denaro, i cattedratici dell’economia, i guru della finanza ed i chiaroveggenti dello scibile scientifico-economico-finanziario dov’erano e dove sono? Capaci tutti ad elencare i problemi, ma è difficile trovare chi porta delle soluzioni. Il mondo che abbiamo conosciuto sta cambiando velocemente e probabilmente solo lo spirito di adattamento dell’essere umano darà l’opportunità per un adeguamento forse indolore. Chiudo con un consiglio.

L’Ing. Roberto Vacca nel 1971 diede alle stampe un libro intitolato Il medioevo prossimo venturo cioè: il volume, destinato al grande pubblico, vide un ampio successo in termini di copie vendute e di influenza nel dibattito su tematiche tecnologiche ed ambientali.

Esso, basato sul lavoro del Club di Roma, descrive uno scenario futuro caratterizzato da una regressione della specie umana ad un livello pre-tecnologico, in un contesto basato sulla povertà e la lotta per la sopravvivenza. Il libro rimane un classico nel suo ambito e pone domande spesso ancora attuali.