Pnrr, due anni in più per le opere: una boccata d'ossigeno per l'Italia
L'estensione della scadenza dei progetti del Next Generation EU aiuterebbe l'Italia nelle operazioni previste con Enel, Fs o Webuild
Estendere il termine del PNRR: un passo cruciale per l'Italia e l'Ue
Negli ultimi tempi, si è fatto sempre più strada l'idea di concedere un margine di tempo aggiuntivo per utilizzare i fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), specialmente per quei Paesi che non hanno ancora visto materializzarsi gli investimenti promessi, per un totale di 750 miliardi di euro. Come riportato da MF, per l'Italia, che ha già utilizzato e prevede di attingere oltre 220 miliardi da queste risorse, questa opportunità rappresenterebbe una boccata d'ossigeno, considerando la mole di lavoro imminente.
Pensiamo solo al progetto che coinvolge Webuild di realizzare entro il 2026 il tratto dell'alta velocità ferroviaria da Salerno a Reggio Calabria. In quest'ottica si aggiungono anche i piani di Enel, Ferrovie dello Stato (FS) e Telecom Italia (TIM). Questi sono solo alcuni dei tanti interventi per i quali l'Italia conta sui finanziamenti europei, destinati a modernizzare infrastrutture vitali come strade, linee ferroviarie e telecomunicazioni.
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In ogni caso queste rimangono solo indiscrezioni premature che però potrebbero trovare conferma. Gli esperti hanno individuato una data limite: il 31 agosto 2024. Attorno a questa data, ci si aspetta che la Commissione Europea annunci il prolungamento della deadline per il completamento dei progetti Pnrr fino al 31 dicembre 2028. Questi due anni extra consentirebbero ai Paesi, non solo all'Italia, ma anche agli altri beneficiari del Next Generation EU, di portare a termine i loro programmi.
Al momento, non ci sono comunicazioni ufficiali in merito, ma la scelta di Bruxelles di posticipare la scadenza sarebbe necessaria a evitare che il Pnrr diventi un'arma a doppio taglio, con il rischio di restituire i fondi ricevuti per il mancato rispetto delle scadenze. Estendere i tempi dei progetti Pnrr a livello europeo non solo permetterebbe di completare infrastrutture vitali per lo sviluppo economico e sociale, ma potrebbe anche contribuire a ridurre le tensioni geopolitiche, fornendo un'opportunità per migliorare le relazioni con partner strategici come la Russia.