Pnrr, l'Italia accelera: via al 57,2% dei lavori. Ma scuole e università ferme

I Comuni chiedono più tempo: "Sui termini finali serve maggiore flessibilità". La scadenza del 2026 allarma

di Redazione Economia
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Pnrr, la corsa contro il tempo dell'Italia. In alcuni settori chiave siamo molto indietro

L'Italia sembra aver cambiato passo sul Pnrr, ora si può dire che effettivamente ci sono stati progressi importanti. Il 57,2% dei lavori è stato assegnato ma il problema è il tempo. Il sindaco di Novara Alessandro Canelli parla chiaro: "Questo è l'anno chiave: sui termini finali però serve qualche flessibilità". Dopo la lunga fase dominata dalla produzione normativa delle "riforme abilitanti", dalla concorrenza alla giustizia alla Pubblica amministrazione, ora però - riporta Il Sole 24 Ore - il Pnrr è anche e soprattutto opere pubbliche: cantieri, che si aprono una volta esaurita la gestazione delle decine di migliaia di progetti che si sono candidati ai finanziamenti di Next Generation Eu. Ora lo scenario cambia. Il contatore dei bandi è in aggiornamento continuo, ma l’ultima estrazione mostra che le gare bandite sono salite a quota 72.836, e le aggiudicazioni sono 41.687 (il 57,2% rispetto ai bandi).

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I Comuni - prosegue Il Sole - appaiono decisamente più avanti rispetto alle più grandi infrastrutture ministeriali, perché le loro gare già censite coprono l’82,5% del totale dei progetti, favoriti in questo anche dalla minor dimensione unitaria delle opere di loro competenza , mentre un grado di ritardo preoccupante sembra farsi largo dalle parti di scuole e università. Ma qui non si tratta di una gara fra settori della Pubblica amministrazione. La sostanza è chiara, e spiega che il Pnrr è partito davvero anche sul terreno delle opere pubbliche: e che questi mesi saranno cruciali per capire le chance reali del Paese di arrivare in tempo all’appuntamento del 2026 sfruttando in misura soddisfacente l’opportunità creata dall’Europa in faticosa ripresa dopo la pandemia.