Pnrr saltano centomila posti negli asili. Si aggrava il divario tra Nord e Sud

Centomila nuovi posti per asili nido in meno, in parte da recuperare con fondi nazionali

di Redazione Economia
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L'obiettivo di avere almeno un posto ogni tre bambini entro due anni sfuma

Centomila nuovi posti per asili nido in meno, in parte da recuperare con fondi nazionali, ma quasi 3 miliardi recuperati dal definanziamento totale proposto dal Governo fra rigenerazione urbana (2 dei 3,3 miliardi originari) e Piani urbani integrati (900 milioni su 2,49 miliardi). Ma la prima parte, quella sugli asili, viene definita da Repubblica "la grande promessa tradita, nel Paese dove i posti negli asili nido — rileva l’Istat — bastano solo per il 28% dei bambini".

Il Pnrr, spiega Repubblica, "puntava a superare il target europeo del 33% entro la fine del 2025, recuperando così il ritardo accumulato e lanciando l’Italia verso l’obiettivo successivo: il 45%, nel 2030. E invece la resa del governo Meloni. Certificata nella revisione del Piano nazionale di ripresa e resilienza che ha ricevuto il via libera della Commissione europea. Lì dove c’è scritto che l’Italia si impegna a realizzare 150 mila nuovi posti, centomila in meno rispetto al target finale che nei mesi scorsi era stato già ridimensionato, da 264.480 a 250 mila".

Secondo Repubblica, il taglio "tiene lontano il Sud dal Nord", visto che il contro lo pagherà di più il Mezzogiorno. "A iniziare dalla Campania, che oggi riesce ad accogliere negli asili nido solo l’11,7% (dato Istat) dei bambini della fascia 0-2 anni, la percentuale più bassa in Italia. Addirittura inferiore (6,5%) secondo i calcoli della Svimez. Qui, nel Sud che rischia di scollarsi ulteriormente dal resto del Paese, l’inflazione si è fatta sentire più che altrove", tra i primi colpevoli della delusione sugli asili.