Ponte Stretto, nessuno ci mette la faccia. Il progettista fantasma e i silenzi

La verosimile sovrastima dei benefici e la sottostima dei costi. La maxi-opera che dovrebbe essere pronta nel 2032 e tutte le incongruenze

di Redazione Economia
A destra Pietro Ciucci, amministratore delegato della società Ponte sullo Stretto
Economia

Ponte Stretto, tutto quello che ancora non torna. L'analisi dei documenti ufficiali

Il Ponte sullo Stretto si farà. Di questo è certo il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini che ha dettato il programma: approvazione del progetto definitivo al Cipess entro giugno, apertura cantieri entro l’anno, fine lavori nel 2032. Ma le incognite su questa maxi-opera - riporta Il Fatto Quotidiano - sono moltissime. Basta andare sul sito di Cowi (gruppo di consulenza internazionale, specializzato in ingegneria, scienze ambientali ed economia) e digitare la parola "Messina" per capire che qualcosa non torna. Cowi è il progettista danese dell'opera che "tutto il mondo ci invidierà", per dirla con Matteo Salvini. Eppure del ponte non c’è traccia. La società non vuol parlare, né forniscono i nomi dei progettisti o chiariscono quando sono entrate alcune società. Chi ci mette la faccia? Marco Orlandini, - spiega Il Fatto - è il capo dell'ingegneria di Webuild, è l’uomo che firma la "relazione del progettista" sul Ponte: è il responsabile per legge del progetto, o meglio dell’aggiornamento a tempo di record di quello del 2011.

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Lo si scopre - prosegue Il Fatto - leggendo la relazione appena pubblicata da Eurolink che interrogato fa sapere: "Chiedete a Sdm"; Sdm risponde "Chiedete a Eurolink". Quando gli si fa notare l’incongruenza, nessuno risponde più. Si tratta di un'opera preventivata, oggi da 14,5 miliardi. Economicamente è un danno per la collettività, ma grazie a una verosimile sottostima dei costi e a una sovrastima dei benefici ambientali - in base a quanto risulta a Il Fatto -, il risultato si ribalta. Questa è la sintesi ricavabile dall'analisi costi-benefici del Ponte sullo Stretto di Messina. Il testo è stato consegnato al Parlamento dopo una diffida del deputato Angelo Bonelli (Avs).

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