Post-Europee, Borse sotto stress: ecco dove investire i risparmi. Analisi

Dopo le elezioni europee le borse e i mercati del vecchio continente traballano. Ecco come proteggere il proprio portafoglio

di Redazione Economia
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Post-Europee, Borse sotto stress. Bond, azioni e... Ecco dove investire i risparmi. Analisi

Politica ed economia, si sa, vanno a braccetto. Ed è per questo che le elezioni europee hanno decisamente avuto un alto impatto sui mercati del continente e sulle borse, senza dimenticare la Bce, che ha avanzato con estrema cautela un secondo taglio dei tassi dopo quello dello 0,25% di giugno.

Come riporta Milano Finanza, nella settimana successiva alle votazioni, l’indice Ftse Mib ha perso il 5,8%, seconda peggiore borsa dopo il Cac 40 di Parigi (-6,2%), in Germania il Dax ha ceduto il 3% e l’Ibex 35 in Spagna il 3,6%. Sotto stress anche la valuta comune che venerdì è tornata a 1,069, nel giro di 48 ore, da 1,084. Anche il mercato del debito europeo ha ballato e non poco, fra ondate di vendite e di acquisti, questi ultimi concretizzatisi venerdì 14 giugno, quando i mercati hanno iniziato a vendere in maniera massiccia le azioni per cercare un rifugio nei bond. Il titolo decennale francese Oat è passato dal 3,1% al 3,13% con un picco a metà settimana al 3,28%, mentre il Btp è partito dal 4,02% per arrivare, con scossoni vari, al 3,93%. Gli investitori si sono rifugiati di nuovo nel Bund tedesco, il cui rendimento è sceso dal 2,62% di lunedì (il giorno post elezioni) al 2,36% di venerdì.

Sorge spontanea la domanda, anche nei comuni cittadini, su come costruire ora un portafoglio da euro-stress, in attesa delle elezioni francesi del 30 giugno e in vista di un’estate calda sulle borse come non si vedeva da un paio di anni.

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Portafoglio euro-stress dopo le elezioni, ecco come fare

La tornata elettorale ha provocato una certa volatilità soprattutto sui titoli con "maggiore esposizione al mercato francese", commentano su Milano Finanza da Algebris Investments. Anche se "nel listino Cac 40 la Francia rappresenta solo circa il 15% dei ricavi". Ma ci sono anche altre possibili implicazioni del voto a livello di settori azionari. Ad esempio sulle utility, "alla luce delle incertezze politiche su eolico e solare», e sul settore delle costruzioni per via di «potenziali riduzioni di incentivi per ristrutturazione e rinnovamento energetico".

Portafoglio euro-stress dopo le elezioni, i bond

Lato bond invece gli esperti di Algebris vedono "spread del credito ai minimi dal 2021, nonostante tassi molto più alti e scadenze in aumento nei prossimi due anni: il credito rimane dunque in una posizione vulnerabile, con un posizionamento di mercato molto euforico". In un portafoglio multi asset la casa di gestione propone un’allocazione del 60% sull’obbligazionario, cercando valore "nel credito finanziario su emissioni junior e titoli high yield in comparti difensivi come sanitario, telecomunicazioni e utility". Il restante 40% potrebbe essere allocato in azioni, soprattutto in azionari mid e small cap, "azionari finanziario con focus su Paesi come Italia e Spagna, e titoli di grandi capitalizzazioni europee «con rilevante attività di esportazioni internazionali".

Portafoglio euro-stress, le azioni

E a proposito di azioni Giacomo Calef indica per un portafoglio bilanciato, azioni (50%), bond investment grade (35%), oro (5%) e hedge fund (10%). Un portafoglio bilanciato con una "predominanza di azioni al 50% offre potenziale di crescita, mentre i bond investment grade al 35% forniscono stabilità e reddito. Allocare il 5% all'oro funge da bene rifugio e quindi offre copertura contro l'inflazione e la volatilità del mercato". Gli hedge fund, con il 10%, infine, "aggiungono diversificazione e strategie alternative che possono migliorare il profilo rischio-rendimento complessivo del portafoglio". L’esperto preferisce bond corporate di tipo investment grade (IG) con scadenze di 1-5 anni e uno rendimento medio del 3,8%. Evita di investire nel segmento high yield perché gli "spread (il differenziale con il bond più sicuri investment grade, ndr) si sono compressi a livelli bassi, se confrontati con i dati storici e non offrono più un adeguato premio per il rischio. Per questo riteniamo che sia il momento di prendere profitti dagli high yield". I bond corporate investment grade con scadenze brevi offrono invece "un buon equilibrio tra rischio e rendimento, soprattutto con rendimenti intorno al 3,8%, che sono interessanti in un contesto di tassi d'interesse relativamente bassi. Concentrarsi su titoli con scadenze brevi riduce anche il rischio sui tassi".

In questa fase il mercato, sottolinea il portfolio manager di Symphonia sgr Marco Midulla, "sta vivendo delle estremizzazioni, con forte difficoltà degli investitori nell'avere una visione univoca nelle rotazioni tra settori e asset class". A livello azionario, che per il gestore dovrebbe costituire il 30% del portafoglio, almeno fino alle elezioni in Francia potrà continuare "la rotazione nei settori più difensivi, soprattutto alla luce delle valutazioni di alcuni dei ciclici".

Nell’obbligazionario invece Midulla preferisce un approccio cosiddetto barbell (quello che privilegia le parti estreme dello spettro investibile), considerando che "gli spread sono arrivati a livelli troppo stretti rispetto al contesto macro". Sul credito il gestore predilige esposizioni con duration inferiore ai tre anni, soprattutto su "rating BBB, storie idiosincratiche high yield e At1 bancari con call corte". Mentre nel governativo l’esperto preferisce esporsi "alla parte medio-lunga della curva, con duration 7-10 anni», visto anche che i rendimenti «possono rimanere nel trading range attuale stretto, per paura di rallentamento economico, allargamento degli spread periferici e inflazione",

Portafoglio euro-stress dopo le elezioni, i fondi al banco di prova

Questa nuova situazione di stress rappresenterà anche un banco di prova significativo anche per i fondi che investono nelle azioni e obbligazioni europee. Da inizio anno ci sono fondi azionari che sfiorano il 16% di rendimento: come il Discovery Europe ex-Uk di Mirabaud Am: un comparto formato da mid e small cap europee che, rispetto al suo indice di riferimento, è fortemente sovrappesato su tecnologia e consumi e sottopesato sul settore bancario. Tra le prime 10 partecipazioni al 31 maggio compariva anche il nome della brianzola Sol, specializzata nella produzione di gas industriale per uso medico.

Sempre come riporta Milano Finanza, interessante anche il caso del Bgf Continental European Flexible Fund di BlackRock (+14,1% da gennaio): un fondo in cui il settore industriale e quello dei consumi sono sovrappesati del 5,77 e 7,48% rispetto al benchmark e che vede tra le prime partecipazioni (sempre al 31 maggio) pesi massimi del calibro Novo Nordisk, Asml, Linde e Lvmh.