Poste Italiane: previste 3.800 nuove assunzioni in tutta Italia

Entro luglio 2024 prevista la copertura di tutte le posizioni aperte

di Redazione Economia
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Poste, accordo politiche attive, 3.374 nuove assunzioni e stabilizzazioni nel 2024

Arriva da Poste Italiane l'accordo sulle politiche attive e il turn over per l'incremento di organico totale. “Dopo una serrata trattativa, abbiamo firmato stanotte un accordo molto innovativo con Poste Italiane con un impianto triennale sulle politiche”. Lo annuncia in una nota il segretario generale della Slp Cisl Raffaele Roscigno.

Abbiamo ottenuto l’innalzamento al 75% del turn over per il triennio con un incremento di organico entro il 2024 (al netto delle sportellizzazioni) di 3374 lavoratori. Siamo molto soddisfatti di questo obiettivo raggiunto unitariamente con tutti gli altri sindacati. E’ una intesa importante che significa più stabilizzazioni e più assunzioni di personale" afferma. Sul lavoro part time è stata inserita la salvaguardia per gli inidonei al motomezzo per cause antropometriche; per gravi patologie e inabilità a seguito di infortunio è prevista la ricollocazione presso altri ambiti al fine di procedere alla conversione; per la mobilità volontaria, abbiamo mantenuto l’impianto sui tre livelli (provinciale, regionale, nazionale).

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Sul tema delle stabilizzazioni sono stati fissati nuovi criteri in base ai quali entrano in graduatoria coloro che hanno prestato attività dal 2014, con l’arrotondamento per periodi superiori ai 15 gg ricondotti al mese, e l’aggiornamento dei punteggi al 31 gennaio di ogni anno. L’uscita dalla graduatoria è prevista nel caso non venga manifestato diritto di precedenza per due trance consecutive. La graduatoria ed i criteri cesseranno alla data inderogabile del 31 dicembre 2026. Coloro che risultino destinatari di una leva tra mobilità (regionale o nazionale), conversione o sportellizzazione non potranno avvalersi di un'altra leva nell'arco del medesimo anno solare.

"Speriamo ora di chiudere in tempi brevi il nuovo contratto, anche alla luce dell’incremento dei ricavi comunicato nei giorni scorsi dall’amministratore delegato di Poste. Mentre continuiamo ad essere fortemente contrari al piano di privatizzazione dell’azienda predisposto dal governo”, conclude Roscigno.