Pressione fiscale reale al 47,6%, il grande malato adesso è il "ceto medio"

Suona un campanello d’allarme sulle difficoltà della categoria nei rapporti con gli uffici territoriali. I nostri numeri sono i peggiori di tutta l'Europa

di Redazione Economia
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Pressione fiscale, l'Italia è molto lontana dalla media europea. I dati

Le tasse colpiscono duro, soprattutto il ceto medio. I dati sulla pressione fiscale reale sulle famiglie evidenziano un dato allarmante: la curva è salita al 47,6% e questo - riporta Il Sole 24 Ore - rende sempre più attuale l’esigenza di nuovi interventi a sostegno del ceto medio. Allo stesso tempo suona un campanello d’allarme sulle difficoltà della categoria nei rapporti con gli uffici territoriali delle Entrate con la richiesta alla politica di mettere a disposizione dell’Agenzia le risorse per il reclutamento del nuovo personale e al direttore Ernesto Maria Ruffini di rimodulare lo smart working dei funzionari e di creare corsie preferenziali per i commercialisti.

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Dai numeri elaborati dalla Fondazione nazionale dei commercialisti - prosegue Il Sole - emerge il peso di una "pressione fiscale reale, calcolata sul Pil al netto del sommerso e dell’illegale, pari al 47,6% nel 2021". Il differenziale è di cinque punti su quella ufficiale, invariato rispetto al 2020, ma sensibilmente inferiore al valore di 6,4 per cento, che si era verificato nel 2013 quando la pressione fiscale ha raggiunto un picco del 49,8 per cento. Resta comunque il problema che a livello europeo l’Italia è ben lontana dalla media del 40,4% e con il suo livello di pressione fiscale reale si pone al primo posto al pari con la Danimarca.