Priolo, ok del Cdm a Goi Energy: prescrizioni su investimenti e occupazione
Via libera all'operazione ma con diversi "paletti" su tracciabilità delle forniture di petrolio e mantenimento dei livelli occupazionali e produttivi
Isab Priolo, via libera del Cdm alla trattativa con Goi Energy
Il Consiglio dei Ministri avrebbe dato il via libera alla trattativa con Goi Energy per la cessione dello stabilimento Isab di Priolo. L'esecutivo non eserciterà il diritto di veto tramite Golden Power - come riportano fonti vicine al dossier - dopo aver ottenuto precise garanzie. In particolare, da quanto apprende Affaritaliani.it, l'esecutivo ha disposto prescrizioni molto significative su livelli produttivi, approvvigionamenti, mantenimento dei livelli occupazionali e investimenti.
Secondo quanto si apprende, dunque, il Consiglio dei Ministri di oggi ha approvato il Dpcm con il quale il governo esercita i poteri speciali in materia di asset strategici sulla vendita della raffineria Isab di Priolo al fondo Goi Energy, autorizzando l'operazione con una serie di prescrizioni relative alla tracciabilità della provenienza delle forniture di petrolio, al mantenimento dei livelli produttivi e occupazionali e alla garanzia degli investimenti sull’impianto e sul depuratore.
Il governo infatti vuole impegnare Goi Energy, che ha firmato una promessa di acquisto con Lukoil, ad un piano industriale che garantisca impegni ambientali e occupazionali, ma soprattutto che Trafigura, il gigante della distribuzione di petrolio, assicuri forniture per almeno 10 anni e tracciate in modo da evitare in tutti i modi che il greggio venga da Paesi sanzionati, in particolare la Russia.
Il governo non dovrebbe emettere ulteriori comunicazioni, ma nei prossimi giorni il provvedimento sarà inserito in Gazzetta Ufficiale. Si conclude così una querelle iniziata mesi fa dopo l'invasione dell'Ucraina da parte della Russia. La raffineria, infatti, era in gestione alla Lukoil. Il 9 gennaio scorso l'azienda – vincolata dalle sanzioni dell’Unione Europea - annunciò di aver raggiunto un accordo vincolante con la cordata greco-israeliana-cipriota GOI Energy, in partnership con il colosso del petrolio Trafigura, per la vendita dell’intero sito. L’offerta di Goi sarebbe risultata quella più vantaggiosa dal punto di vista economico e delle garanzie sul futuro del sito.
Quello di Priolo, infatti, non è un complesso industriale qualsiasi. Si tratta di una delle aree industriali più rilevanti per l’approvvigionamento di petrolio: lo stesso governo ne ha formalizzato l’importanza strategica con un dpcm lo scorso 4 febbraio. Proprio la rilevanza strategica ha reso necessaria la richiesta – da parte del Governo - di maggiori informazioni in ambito di salvaguardia occupazionale, di investimenti per lo sviluppo dell’area e di riconversione green del sito industriale siciliano. Non solo, il governo ha passato al vaglio tutti i legami di Goi e dei suoi investitori, non trovando alcuna presenza russa, come ventilato nelle scorse settimane da alcuni fonti stampa.