Proroga rottamazione Ter, c'è la possibilità di un altro rinvio

Dopo il prolungamento dal 30 novembre al 9 dicembre (e quindi, considerando i 5 giorni tollerabili, il 14 dicembre), è in arrivo un altro rinvio?

Economia
Condividi su:

Rottamazione Ter (saldo e stralcio), scadenza il 14 dicembre: altro prolungamento in arrivo?

Mancano ormai poche ore alla scadenza della rottamazione ter (saldo e stralcio) per le rate 2020 e 2021 che non sono state pagate a causa dell'emergenza Covid. Ma potrebbe esserci una proroga.

Già a novembre, Draghi aveva fatto slittare con una mini-proroga il pagamento delle cartelle della rottamazione Ter, posticipando dal 30 novembre al 9 dicembre il termine ultimo per saldare le rate in scadenza nel 2020 e 2021. Il 9, dunque, considerati i 5 giorni di tolleranza, diventava il 14 dicembre. Ovvero oggi.

Rinvio rottamazione ter, scontro in Parlamento

La prima mini-proroga non è stata mai considerata congrua da alcuni partiti, tra cui anche da esponenti della maggioranza e così, diversi gruppi politici hanno chiesto tempo ulteriore per la rottamazione ter e saldo e stralcio, auspicando che venga contenuta magari in manovra. Lega, Pd e FI, avevano già presentato degli emendamenti per uno spostamento dei termini dal 30 novembre al 31 dicembre e anche una richiesta per spalmare il saldo in quattro “comode” rate trimestrali (la prima entro la fine dell’anno).

Proroga rottamazione ter, le richieste dei partiti

Alcuni partiti politici chiedono un ulteriore rinvio da inserire nella legge di Bilancio 2022, così come previsto dall’ordine del giorno approvato dalle Commissioni Finanze e Lavoro del Senato. Alcuni partiti, da parte loro, chiedono di riammettere al beneficio di rottamazione ter e saldo e stralcio chi non ha pagato entro la scadenza del 14 dicembre riprogrammando una nuova rateizzazione. Attualmente, invece, chi non salda le rate passate decade dal diritto all’agevolazione.

Forza Italia ha minacciato che senza la proroga non non voterà la manovra, mentre i Cinquestelle sostengono che non ci siano i soldi per altro tempo. La Lega, invece, attraverso Matteo Salvini, ha chiesto di rottamare tutte le cartelle. L'argomento è comunque al centro dei lavori parlamentari sulla manovra, come ha assicurato di recente il viceministro all'Economia, Laura Castelli.