Caso Boccia-Sangiuliano, tutti pazzi per i Ray-Ban Stories dell'influencer: ecco come funzionano gli occhiali-telecamera da 329 euro dell'amante del ministro
L’influencer campana avrebbe usato questi occhiali proprio per fare delle riprese all’interno di Montecitorio, nel suo ruolo di ‘consigliera’ del ministro della Cultura
Ray-Ban Stories, gli occhiali-telecamera usati da Maria Rosaria Boccia a Montecitorio
Sono gli occhiali più in voga del momento, i Ray-Ban Stories, un dispositivo smart nato dalla collaborazione tra Luxottica, il colosso dell'eyewear fondato da Leonardo Del Vecchio e Meta, il big del tech guidato da Mark Zuckerberg, e lanciato sul mercato nel 2021. Il loro scopo? Lo dice il nome. Basta un tap sull'asta destra, o dire ‘Hey Meta', per scattare foto o registrare video e pubblicare i contenuti direttamente sulle stories dei propri social. Tutto senza mai toccare il telefono. Insomma una vera e propria rivoluzione nell'ambito dell'occhialeria.
Amati dai tech-addict e odiati dai puristi della privacy, gli occhiali hanno trovato una fedele alleata in Maria Rosaria Boccia, l'influencer campana al centro dello scandalo politico che ha coinvolto il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano. Boccia ha usato gli occhiali proprio per immortalare la sua visita a Montecitorio, nel suo ruolo di ‘consigliera’ del ministro della Cultura. Nulla di strano, se non fosse che non si potrebbero effettuare riprese dentro il Palazzo della Camera.
A sviscerare questo punto è stata ancora una volta Selvaggia Lucarelli che, sul Fatto Quotidiano, non ha tardato a sottolineare il paradosso di filmare con disarmante nonchalance ogni angolo di Montecitorio. "Nulla di illegale", dichiara la Boccia, affermando che le riprese non violavano alcuna legge. Sì perchè mentre si catturano foto, video o audio si attiva un piccolo led bianco vicino alla lente di destra che avverte le persone intorno a te che stai registrando. Eppure ci si chiede, chissà quante persone avranno notato quella microscopica luce mentre la Boccia passeggiava spensierata per Montecitorio, documentando il tutto, con fare quasi "spionistico".
È qui che il concetto di privacy entra in gioco in tutta la sua complessità. Nonostante le loro numerose funzionalità, i Ray-Ban Stories sono lontani dall’essere dei veri occhiali "smart": la capacità di registrare senza attirare troppo l’attenzione, è anche il loro tallone d’Achille. Certo, Meta e Luxottica ci rassicurano: il Led bianco serve proprio a proteggere la privacy di chi viene ripreso. Peccato che non è sempre facile accorgersene ed è anche molto semplice camuffare la lucina bianca.
Il post pubblicato da Maria Rosaria Boccia su Instagram
Come funzionano i Ray Ban Stories di Maria Rosaria Boccia
Cos’hanno di speciale i Ray-Ban Stories? Dietro l’apparenza di un paio di occhiali Ray-Ban si nasconde un piccolo capolavoro di tecnologia. Le due telecamere da 5 megapixel, una per lato della montatura, sono in grado di catturare video di 30 secondi e foto con un semplice clic su un pulsante. La tecnologia si estende anche all’audio: tre microfoni captano ogni suono circostante, mentre gli speaker integrati permettono di ascoltare musica o rispondere alle telefonate senza neanche dover indossare auricolari.
Configurare i Ray-Ban Stories è sorprendentemente semplice. Si collega l’app Meta View allo smartphone (Android o iOS), si accendono gli occhiali e, con pochi gesti, si è pronti a registrare e scattare foto da condividere direttamente sui social. Un processo fluido, pensato per chi vive la propria vita online, dove ogni secondo è una stories da immortale. Gli occhiali, quando sono completamente carichi, durano fino a 6 ore con un uso moderato e fino a 3 ore con streaming continuo. Lo spazio di archiviazione è di soli 8 GB, quindi massimo 500 foto e una trentina di video da massimo 30 secondi. Il prezzo? A partire da 329 euro, come indicato sul sito ufficiale Ray-Ban. E si può anche scegliere tra tre delle loro iconiche montature.
Negli Stati Uniti, Meta ha già integrato la sua intelligenza artificiale, Meta AI, nei Ray-Ban Stories, trasformandoli in una sorta di assistente personale. In futuro si prevede occhiali che gli occhiali rispondano alle domande, gestiscono le chiamate e i messaggi, senza mai dover estrarre il telefono dalla tasca. Un futuro che però, per ora, è bloccato in Europa, grazie alle normative GDPR, che mettono un freno alle ambizioni di Meta in tema di raccolta dati e privacy. Tuttavia quando Maria Rosaria Boccia parla di Ray-Ban Stories, resta il dubbio se stia usando il modello originale, ormai fuori produzione, o il più recente Ray-Ban Meta che hanno debuttato sul mercato nel 2023 e che offrono prestazioni decisamente superiori al modello precedente.
LEGGI ANCHE: Chi è Maria Rosaria Boccia, l'influencer del caso Sangiuliano con doppia laurea in Economia
Insomma, questi occhiali smart incarnano alla perfezione il dilemma moderno: la tecnologia può essere cool, utile e rivoluzionaria, ma c’è sempre un prezzo da pagare, e spesso lo si paga con la privacy. E mentre Zuckerberg promette nuove funzionalità IA, forse dovremmo chiederci se siamo davvero pronti a vivere in un mondo in cui chiunque, ovunque, può essere il regista della nostra vita. Resta il fatto che dopo il caso Boccia-Sangiuliano, i Ray Ban Stories diventeranno il "must have" dell'autunno, una moda che farà fatica a tramontare.