Real apre la guerra nel calcio spagnolo. Perez fa causa alla Liga e a Cvc

Di fonte a un via libera scontato dei club iberici all'assemblea del 12 agosto, i Blancos ricorrono alle vie legali per far naufragare l'accordo da 2,7 miliardi

Florentino Perez
Economia
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Nonostante i 270 milioni di euro che gli sarebbero spettati, il Real Madrid del miliardario Florentino Perez, socio in affari dei Benetton, va alla guerra contro l'accordo siglato nei giorni scorsi fra La Liga spagnola, la lega che riunisce le prime due divisioni di calcio iberiche e il fondo britannico di private equity Cvc Capital Partners. Un accordo che Cvc voleva mettere a segno anche con la Bundesliga tedesca e la Federcalcio italiana e che prevede la cessione del 10% dei ricavi e del 10% nella maggior parte dei suoi affari da parte della Liga a fronte di un versamento di 2,7 miliardi di euro.

Il presidente del Real Madrid Florentino Perez


 

Tecnicamente sarà creata una nuova società ad hoc, in cui l’associazione che riunisce i club spagnoli farà confluire tutte le sue attività e nella quale Cvc deterrà una quota di minoranza di circa il 10% sulla base di una valutazione complessiva della Liga di oltre 24 miliardi di euro. In attesa di capire cosa farà l'altro grande club spagnolo, il Barcellona, i Blancos con una nota hanno fatto sapere che intraprenderanno cause civili e penali contro Javier Tebas, presidente de La Liga, Javier de Jaime Guijarro, numero uno di Cvc e contro lo stesso fondo britannico per "annullare e rendere inefficace le eventuali risoluzioni" adottate dall'assemblea della Liga del prossimo 12 agosto, riunione che avrà all’ordine del giorno il via libera all’accordo dei 42 membri.



Il centrocampista del Real Madrid Luka Modrić

La strada legale si rende necessaria, perché per far entrare in vigore l’intesa non sarà necessaria l'approvazione unanime da parte di tutte le società, visto che molto spesso le votazioni della Liga passano con 40 voti favorevoli con i due di Real e Barça, uniche contrarie. L'eventuale rifiuto da parte delle due squadre principali potrebbe quindi complicare, senza far naufragare del tutto, la trattativa. La scorsa settimana, la lega spagnola ha messo già le mani avanti facendo sapere di non essere preoccupata dalle manovre legali del Real Madrid e che simili dispute tra le due parti sono comuni. La posta in gioco è alta: l’accordo arriva in un momento cruciale, perché la lega, come altre in Europa, ha visto le proprie entrate gravemente colpite dall'impatto del Covid-19.

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Secondo l'ultima revisione annuale sul calcio effettuata da Deloitte, il mix tra chiusura degli stadi e la rimodulazione dei contratti con le emittenti televisive durante la pandemia ha ridotto le entrate de La Liga dell'8% a 3,1 miliardi di euro nella stagione 2019/2020. Riduzione che, sempre secondo la società di consulenza, si estenderà anche a quest'anno, con le prime 20 società del mondo di calcio per ricavi che perderanno oltre due miliardi di euro entro la fine della stagione 2020/21. Quindi, s’impone la necessità di finanziare i piani di crescita a lungo termine, con ricadute positive per tutti i club iberici.

Le società de La Liga riceveranno un corrispettivo economico in base ai piazzamenti della scorsa stagione. Come ricordato da Milano Finanza, i club che sono riusciti ad entrare in Champions League, ad esempio, dovrebbero ricevere un bonus fino a massimi 270 milioni, aiutando a dare respiro alle casse martoriate: al Barcellona, orfano di Lionel Messi, andrebbero 261 milioni, 270 milioni ai Blancos di Perez che evidentemente, dopo esser stato lasciato fuori dai negoziati, non ha gradito i paletti messi da Tebas sull’impiego dei fondi nella “strategia sportiva”.

Dopo l’accordo con Cvc, la Liga infatti ha fatto sapere che i club sarebbero obbligati a utilizzare il 70% del denaro ricevuto per miglioramenti delle infrastrutture e tecnologici, mentre solo un massimo del 15% può essere utilizzato per il calciomercato, così come un ulteriore 15% per finanziare i debiti.