Renault, De Meo alla conquista dell'auto elettrica in Cina. JV con Geely

Dopo il fallimento della partnership con Dongfeng, il gruppo ci riprova nel 1° mercato mondiale delle quattroruote. Ma gli attori nella sfida dell'elettrico...

Economia
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Renault ci riprova in Cina. Dopo la fine della deludente joint venture con Dongfeng nel 2020 che ha chiuso una fase negativa di espansione nel Dragone iniziata nel 2013 la casa automobilistica francese guidata dall'italiano Luca De Meo non può lasciarsi sfuggire l'opportunità di sfruttare la domanda del più grande mercato del mondo delle quattroruote con circa 25 milioni di veicoli venduti all’anno e la prospettiva di arrivare a 28-30 entro fine decennio. Un mercato dove Pechino accelera sull’elettrico e non solo, facendosi vetrina della nuova spinta ecologica.


 

Così, ventotto anni dopo il fallimento del matrimonio tra la casa della Losanga e la svedese Volvo controllata proprio da Geely, Renault ha annunciato una partnership con il primo costruttore automobilistico privato in Cina, nei veicoli ibridi: un'alleanza strategica che permetterebbe di vendere auto ibride a marchio Renault nel Dragone utilizzando le tecnologie, le catene di approvvigionamento e gli impianti di produzione di Geely.

Mentre al marchio francese andrà la guida di vendite e commercializzazione. Ma non solo Cina: le due case automobilistiche avrebbero concordato anche uno sbarco in Corea del Sud, territorio già familiare per la casa guidata dall’italiano De Meo, dove per più di due decenni ha prodotto e venduto auto e probabilmente la joint venture verrà ampliata per coprire i mercati asiatici in rapida crescita. 

Una partnership che giocherà a favore di entrambe: per la più grande casa automobilistica locale cinese per vendite la nuova intesa rafforzerebbe la sua strategia di utilizzare alleanze con altre case automobilistiche per condividere tecnologie, catene di approvvigionamento e produzione, riducendo i costi di sviluppo per la mobilità futura. Mentre per la casa della Losanga, l'alleanza aiuterebbe la casa automobilistica francese a ricostituire la propria presenza in Cina dopo l'accordo con Dongfeng. 


 

Per la casa cinese la nuova joint venture rafforzerebbe la strategia di utilizzare partnership con altre case automobilistiche per le sinergie su tecnologie e approvvigionamento. La struttura dell'intesa seguirebbe infatti il modello della jv realizzata da Geely nel 2019 con Daimler, che prevede di produrre in Cina e vendere dal 2022 Smart elettriche basate sulla tecnologia Geely ma utilizzando la rete di vendita globale di Daimler. La jv Geely-Renault, tuttavia, sembrerebbe completamente separata da Geely-Daimler.

Lo scorso gennaio Geely, che ha anche una partnership con la connazionaloe Baidu per lo sviluppo di auto senza conducente, aveva annunciato un’alleanza nell’elettrico con la Foxconn, il più grande assemblatore mondiale di apparecchi elettrici. 

Ma a puntare sul settore dell'auto del Dragone, comparto che dopo la pandemia, è tornato massicciamente a crescere, non c'è solo la francese Renault. Il numero uno di casa Tesla, Elon Musk, ad esempio, ha fiutato già da tempo le vaste possibilità del mercato cinese: con lo sbarco a Shanghai dell'enorme gigafactory, divenuto quartier generale di tutta l'area asiatica del brand americano, i modelli T e 3 hanno da subito conquistato fette di mercato e la fabbrica di Shanghai ha già iniziato a sfornare la Model 2.

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Ma anche sul suo storico rivale, l'anti Tesla Li auto, produttore di auto elettriche, non è restato a guardare: solo pochi gioni fa l'annuncio dello sbarco in borsa di Hong Kong (è già quotato sul Nasdaq), dove conta di raccogliere almeno 1,9 miliardi di dollari (1,69 miliardi di euro). La startup cinese ha dichiarato che emetterà 100 milioni di azioni a un prezzo massimo di offerta di 150 dollari. 

E in un futuro sempre più green per le quattroruote in Cina, a spingere non è solo l'automotive, ma anche i colossi del tech alla ricerca di nuove voci di redditività attraverso la leva della diversificazione . In testa c'è il gruppo cinese Xiaomi: lo sbarco verso una nuova avventura nelle smart car non sembra più un sogno astratto, ma un piano concreto. Dopo il sorpasso storico sulla Apple, la cui auto resta ancora lontana all'orizzonte, l'azienda di telefonini cinese fondata da Lei Jun, quotata già a Wall Street e a Hong Kong, ha annunciato di investire 10 miliardi di dollari sul business dei veicoli elettrici.