Rete unica, ancora un nulla di fatto: arrivederci al 2023 con i manager
Nella seconda fase della trattativa sarà coinvolto anche il management di Tim, finora rimasto fuori dai tavoli istituzionali
Rete unica, nuovo nulla di fatto
Un nulla di fatto, come Affari aveve anticipato in due diverse occasioni: qui e qui. Il tavolo sulla rete nazionale e la crisi di Tim, tenutosi presso il Mimit nel corso del mese di dicembre, promosso dal Governo, ha visto impegnati rappresentanti delle istituzioni (Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento per la trasformazione digitale della stessa Presidenza del Consiglio dei Ministri, Ministero dell’Economia e delle Finanze, Ministero delle Imprese e del Made in Italy) e dei soci di Tim Vivendi e Cassa Depositi e Prestiti. Il tavolo, si legge in una nota del ministero, "ha esaminato le possibili ipotesi di intervento in materia, tenendo conto dell’esigenza di assicurare, da un lato, i livelli di efficienza della rete, a controllo pubblico, e dell’altro di valorizzare le risorse umane impiegate nel settore. Sono anche state approfondite le implicazioni relative alla concorrenza e al mercato, nell’ottica di un imprescindibile dialogo con le istituzioni europee al fine di garantire agli utenti le migliori soluzioni".
I rappresenti delle Istituzioni presenti, si sottolinea, "hanno proposto di aprire una seconda fase del Tavolo per approfondire possibili misure incentivanti per il settore, richiedendo nel contempo agli azionisti di formulare le proposte che gli stessi intendono mettere in campo per addivenire ad una soluzione finale, in un quadro condiviso e sostenibile. Il dialogo apre ora alle ulteriori attività di approfondimento nell’ambito delle quali verrà coinvolto il management di Tim stessa".