Ritratto di Christine Lagarde, la nemica dell'Italia "zerbino" di Sarkozy
La numero uno della Bce è il nostro personale “Covid dell’Economia” da cui ci dobbiamo guardare con attenzione
Chi è Christine Lagarde, la nemica dell'Italia
In generale l’Italia non è amata all’estero, soprattutto in Europa. E se gli inglesi alla fine sono pragmatici e gli basta fare “business” i francesi sono i veri nemici del nostro Paese, al di là delle pose di facciata e qualche salamelecco di circostanza. Basti pensare al problema della gestione dei migranti alle frontiere: loro vogliono passare i confini e quando riescono a farlo Parigi li riporta indietro di notte, utilizzando la polizia di frontiera.
Ma la vera nemica dell’Italia è una signora abbastanza datata d’età, nata a Parigi, grinzosa come una prugna e che è la presidentessa della Banca Centrale Europea dal 1 novembre 2019. Si chiama –volendo declinare i suoi nomi in tutta la loro magnificenza- Christine Madeleine Odette Lagarde.
Prima è stata ministro dell’Economia del suo Paese e nel 2011 è diventata direttrice del Fondo Monetario Internazionale dopo che il suo connazionale Dominique Strauss-Kahn fu costretto a dimettersi per l'accusa, rivelatasi poi infondata, di aver stuprato una cameriera in un hotel di New York. Qualche anno dopo, nel 2015, si replicò con un falso scandalo sessuale con una prostituta all’Hotel Carlton di Lille su cui grava il sospetto della combine. L’episodio rimane oscuro e Kahn fu prosciolto da ogni accusa ma ormai la sua carriera era rovinata e il suo posto fu subito ghermito al volo dalla scaltra francese.
La Lagarde è però diventata famosa nel mondo per un clamoroso ritrovamento durante una perquisizione nella sua abitazione privata nel giugno 2013 nell’ambito di una inchiesta per arbitrato nell'affaire Tapie - Crédit Lyonnais. Come riporta il quotidiano Le Monde gli inquirenti hanno ritrovato degli imbarazzanti appunti di una lettera che l’allora ministra aveva indirizzato al presidente francese Nicolas Sarkozy:
"Caro Nicolas, molto brevemente e rispettosamente:
1) Sono al tuo fianco per servire te e servire i tuoi progetti per la Francia
2) Ho fatto del mio meglio e posso avere fallito, qualche volta. Te ne chiedo perdono
3) Non ho ambizioni politiche personali e non desidero diventare un'ambiziosa servile come molti di coloro che ti circondano: la loro lealtà è recente e talvolta poco durevole
4) Usami per il tempo che serve a te, alla tua azione e al tuo casting
5) Se mi usi, ho bisogno di te come guida e come sostegno: senza guida, rischio di essere inefficace, senza sostegno rischio di essere poco credibile. Con la mia immensa ammirazione. Christine L".
I media francesi la definirono la lettera della “carpette” (zerbino). Un capolavoro della comicità pruriginosa d’Oltralpe che scatenò l’ironia della Rete e dei Social. Comparvero immagini della Lagarde in versione “Cinquanta sfumature di grigio” con fotomontaggi appecoronata con collare sadomaso o mentre bacia la mano del Padrino Sarkozy. Si vede comunque che lo zerbinaggio diede i suoi frutti visto che l’allora Presidente la spinse oltre ogni limite nella sua carriera.
Strauss –Kahn invece ebbe la carriera (e la vita) rovinata da un finto scandalo sessuale e perse il posto mentre lei –dopo questo imbarazzante ritrovamento- non solo non si dimise dal ruolo di ministro che allora ricopriva ma la sua carriera –come detto- decollò vorticosamente, segno del fatto che Sarkozy aveva apprezzato la sua giocosa disponibilità. Ma veniamo al presente.
Qualche giorno fa l’ineffabile governatrice ha alzato ancora i tassi di interesse sul denaro provocando un rincaro dei mutui a tasso fisso che mette in crisi l’Italia. Un vero e proprio sgradito “regalo di Natale”. Ora quello sui depositi è al 2% e quello sui rifinanziamenti al 2,50%, ufficialmente per combattere l’inflazione. L’acida francese sta infatti utilizzando la leva dei tassi –pur in una politica generale di contrasto dell’inflazione- anche per costringere il nostro Paese ai suoi desiderata: "Speriamo che l’Italia ratifichi velocemente la riforma del Mes", ha infatti dichiarato subito dopo.
Quella della Lagarde è una vera e propria persecuzione che ha provocato le critiche di tutta la politica italiana. La Lagarde è il nostro personale “Covid dell’Economia” da cui ci dobbiamo guardare con attenzione perché ogni volta che la signora si muove ci fa perdere miliardi e mette in crisi il sistema Paese, provocando l’immediato aumento dello spread e ingenti perdite in borsa. Il suo astio per l’Italia è palese e si alimenta di una antica antipatia per il nostro Paese che dovrebbe venire maggiormente stigmatizzata sui media per poterla contrastare efficacemente.