Ruffini (Moncler): "Per crescere in Borsa bisogna parlare chiaro"

Moncler si posiziona come la principale società italiana nel settore del lusso e la quinta nel mondo

di Redazione Economia
Remo Ruffini, ceo di Moncler
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Ruffini (Moncler): "Per crescere in Borsa bisogna parlare chiaro"

Moncler rappresenta un caso esemplare nel panorama finanziario e industriale italiano, emergendo come una storia di successo nel settore manifatturiero del made in Italy. Nel corso degli ultimi dieci anni, l'azienda ha visto i suoi ricavi aumentare vertiginosamente fino a sfiorare i tre miliardi di euro, segnando un notevole progresso dal momento della sua quotazione in Borsa nel 2013, quando ha moltiplicato quasi per otto la sua capitalizzazione. Oggi, con una capitalizzazione di mercato di circa 19 miliardi di euro, Moncler si posiziona come la principale società italiana nel settore del lusso e la quinta nel mondo per valore di mercato, preceduta solo da Lvmh, Hermès, Richemond e Kering. Il CEO del gruppo, Remo Ruffini, sottolinea: "Chi non ha ancora ceduto l'azienda non lo farà. Per competere con i giganti francesi, è necessario essere unici sul ring". Ruffini si racconta in un'intervista a l'Economia del Corriere. 

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Il titolo di Moncler ha raggiunto il suo massimo storico in Borsa lo scorso 14 marzo, attestandosi a 70,34 euro, rispetto ai 10,20 euro del debutto. L'azienda ha trasformato la sua immagine da marchio associato ai giovani benestanti degli anni '80 a un'icona di stile per una clientela sofisticata, aprendo monomarca prestigiosi in luoghi come via Monte Napoleone e Bond Street. Ciò che distingue Moncler è il suo mantenimento dell'identità italiana nel mercato del lusso, mentre molti altri marchi optavano per la vendita. L'azienda conta anche su importanti investitori esteri nel suo capitale, nonostante le difficoltà che ultimamente hanno concentrarsi sul mercato italiano.

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Remo Ruffini, che è anche presidente del gruppo e guida l'azienda dal 2002, attribuisce il successo di Moncler a una lunga storia di dedizione al marchio e all'attenzione alla qualità del prodotto. "La mia storia con il marchio dura da 20 anni. Mi sono affezionato alla marca sin da giovane. Quando ho avuto l'opportunità, ho acquistato l'azienda", afferma Ruffini. La strategia di Moncler si basa sulla concentrazione sul marchio, sulla prudenza finanziaria, sull'espansione della gamma di prodotti mantenendo un'elevata riconoscibilità del brand e sull'attenzione alla sostenibilità, un aspetto sempre più apprezzato dal mercato.

Ruffini, che è anche direttore creativo dell'azienda, ha scelto di evitare designer di fama momentanea, optando invece per un approccio basato su un team di stile esperto e una struttura solida. "Siamo piccoli tra i grandi e grandi tra i piccoli", sottolinea Ruffini. Sul fronte finanziario, Ruffini esclude categoricamente la possibilità di dequotazione, evidenziando i vantaggi della presenza in Borsa e la capacità di presentare progetti a lungo termine agli investitori. 

Il 2023 è stato un anno record per Moncler, con ricavi in crescita del 17% e un'eccellente performance finanziaria. Per il futuro, l'azienda prevede di continuare ad espandersi con l'apertura di nuovi negozi e un focus maggiore sulla produzione interna di maglieria. In sintesi, Moncler si presenta come un esempio di successo nel settore del lusso italiano, grazie a una strategia ben definita, all'attenzione per il marchio e alla leadership visionaria di Remo Ruffini.

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