Russia, Gazprom in crisi: 1600 licenziamenti. Si riapre così la partita per il gas in Ue

Le sanzioni occidentali hanno colpito Putin, ora è davvero pronto a trattare con Trump

di redazione economia
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Russia, Gazprom in crisi: Putin ora cambia strategia

Putin ha chiesto ufficialmente un incontro a Trump, questo è il segnale che sul fronte della guerra in Ucraina qualcosa si sta muovendo veramente questa volta. Il presidente russo è pronto a trattare con Kiev e cercare un compromesso, quello che Zelensky definisce una "pace giusta". Questa accelerata da parte dei russi potrebbe essere dovuta anche alla crisi del gas. Un chiaro segnale arriva dal colosso Gazprom che - stando a quanto riporta Il Corriere della Sera - starebbe per licenziare 1.600 dipendenti, il 40% dello staff della sede centrale di San Pietroburgo, dopo che le vendite di gas sono più che dimezzate dal 2022. Questa difficoltà di Putin potrebbe anche portare alla riapertura delle trattative con l'Ue, ma solo una volta che la tregua con l'Ucraina sarà stata davvero raggiunta.

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A complicare le cose per Putin arrivano anche i dati sull'agricoltura. La Russia, terzo maggiore produttore di grano dopo Cina e India, l’anno scorso ha visto la sua produzione di derrate vegetali crollare del 14%; la caduta è di poco più del 20% negli ultimi due anni. Solo per il grano la recessione produttiva in un anno è stata del 16%, giù da 98,2 a 82,4 milioni di tonnellate. È come se fosse stata spazzata via quasi tutta la produzione granaria di una potenza agricola come l’Argentina.

È possibile che Vladimir Putin - sostiene Federico Fubini su Il Corriere - sia ancora invincibile, solo che con l’attuale governo dell’economia pian piano si sta sconfiggendo da solo. Resta da vedere se un’Ucraina libera e democratica sarà ancora in piedi nel momento in cui la Russia di Putin avrà sempre maggiori difficoltà a restarci: dipenderà soprattutto dai suoi sostenitori in Occidente.

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