Saipem, nel 3º trimestre ricavi su del 18%: in 9 mesi nuovi ordini per 4,9 mld
I risultati risentono del protrarsi della difficile situazione congiunturale causata dalla pandemia. Per la seconda metà del 2021 si stimano ricavi per 4,5 mld
Saipem, in nove mesi la perdita sale a 1,1 miliardi, ricavi giù del 5,9%
Saipem chiude il terzo trimestre con ricavi pari a 1,9 miliardi di euro, in crescita del 18% rispetto ai ricavi del secondo trimestre. L'ebitda adjusted è negativo per 25 milioni, in miglioramento rispetto al secondo trimestre 2021 (negativo per 354 milioni di euro). Nei primi 9 mesi del 2021 i ricavi ammontano a circa 5,1 miliardi di euro contro i 5,4 miliardi di euro per i primi nove mesi del 2020: in nove mesi la perdita sale a 1,1 miliardi, in rialzo del 5,9%.
In nove mesi l'ebitda è negativo per 291 milioni di euro e sconta maggiori costi per attività offshore wind di 170 milioni rispetto a quanto recepito nei conti al 30 giugno 2021. Nuovi contratti per 4,9 miliardi di euro assicurano una buona visibilità nel medio-lungo termine, sostenuta da una adeguata solidità finanziaria, grazie alla disponibilità di liquidità per 2 miliardi di euro e alla linea revolving inutilizzata da 1 miliardo di euro. I risultati risentono ancora del protrarsi della difficile situazione congiunturale causata dall’emergenza pandemica e dei rallentamenti legati a specifici progetti.
Si registrano segnali di miglioramento nelle perforazioni, con un incremento della domanda e prospettive di pieno utilizzo della flotta. L’outlook per la seconda metà del 2021 prevede ricavi per circa 4,5 miliardi di euro, Ebitda adjusted positivo, investimenti tecnici attesi per circa 250 milioni di euro e indebitamento finanziario netto a fine anno post-IFRS 16 intorno a 1,7 miliardi di euro.
Francesco Caio, amministratore delegato e direttore generale di Saipem, ha commentato: “I risultati del terzo trimestre 2022 segnano un primo, significativo miglioramento rispetto al secondo trimestre dell’anno in tutte le divisioni di business di Saipem, nonostante la congiuntura legata alla crisi pandemica e le difficoltà legate all’esecuzione di alcuni progetti nell’eolico offshore. La continua ripresa di volumi e margini delle perforazioni e la crescita sequenziale dei ricavi nell'EPC offshore, forniscono indicazioni concrete di miglioramento della domanda. L’attenzione alla gestione del capitale circolante e al flusso di cassa rimane una priorità chiave e ha contribuito ad un'evoluzione del debito netto in linea con le nostre aspettative nonostante il pagamento nel trimestre di circa 100 milioni di euro per la definizione di un contenzioso legale sorto negli anni scorsi su uno specifico progetto, ormai concluso da tempo”.