Salvini: "Stellantis? Niente imposizioni. Hanno poco a che fare con l'Italia"

Il ministro: "Con quello che ci è costata la Fiat, l'Italia è già entrata in Stellantis diciotto volte"

di Redazione Economia
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Salvini su Stellantis: "Troppo comodo fare il privato come lo hanno fatto questi signori"

Continua il botta e risposta tra il gruppo Stellantis e il governo italiano. Sul possibile accordo tra i francesi e la Renault è intervenuto anche Matteo Salvini. Il suo commento sul possibile affare è molto netto. "L'affare con Renault non lo commento. Ma con tutto quello che agli italiani è costata l'ex Fiat, l'attuale Stellantis è l'ultima che può imporre, disporre o minacciare". Lo ha affermato il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti e vicepremier, Matteo Salvini, a margine di un evento di Rfi. In merito all'eventualità che lo Stato italiano possa entrare nel capitale della societa' guidata da Carlos Tavares. Il ministro ha risposto: "Diciamo che lo Stato ci è già entrato diciotto volte con i soldi dei cittadini. Io sono per il privato che faccia il privato, ma è troppo comodo fare il privato come lo hanno fatto questi signori che poi hanno trasferito all'estero sedi e stabilimenti".

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"Quindi - prosegue Salvini - non penso che lo Stato italiano possa accettare imposizioni da signori che con l'Italia hanno poco a che fare". In mattinata era stato lo stesso presidente di Stellantis John Elkann ad allontanare le voci di un accordo con Renault. "Non esiste alcun piano allo studio riguardante operazioni di fusione di Stellantis con altri costruttori. La società è concentrata sull'esecuzione del piano strategico. Stellantis è impegnata al tavolo automotive promosso dal Mimit, che vede uniti il Governo italiano con tutti gli attori della filiera nel raggiungimento di importanti obiettivi comuni per affrontare insieme le sfide della transizione energetica".