Sanzioni, Fed&Bce, energie rinnovabili: variabili per decidere come investire

La borsa ai tempi della guerra: dove puntare, su quali asset scommettere

di Marco Scotti
Economia
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Europa in rosso con nuove sanzioni a Mosca, a Piazza Affari Ftse-Mib -1,39%

Ci sono alcuni indizi che fanno sperare – e auguriamoci che non sia soltanto una vacua auto-rassicurazione – che inducono a pensare che anche in questo momento drammatico gli investitori stiano già iniziando a ricollocare i propri soldi in attesa che la buriana, speriamo presto, passi. In realtà, non è neanche così ovvio che la crisi russo-ucraina si risolva rapidamente, e non è nemmeno da escludere un coinvolgimento più ampio di altri paesi. Ma la Borsa non si ferma e il fatto che oggi Milano abbia lasciato sul campo “solo” l’1,39% fa pensare che margini di speranza ce ne siano parecchi.

Prima di tutto, perché “il terreno comune” indicato da Mosca come possibile, primo inizio di una riconciliazione fa ben sperare. Significa che comunque, al di là di ogni timore, margini di manovra ce ne sono ancora.  Il secondo punto è che la borsa in questo momento sta seguendo dinamiche particolari. La crescita esponenziale di Leonardo, che ha chiuso la seduta in crescita del 15%, dimostra come in molti siano ancora convinti che l’uso delle armi, anche senza sfociare in una terza guerra mondiale, continuerà nei prossimi mesi.

Terzo capitolo, le sanzioni specifiche: è vero che l’estromissione di alcune banche dal sistema Swift rappresenta una paralisi per gli istituti di credito russi, ma che cosa succede ai nostri player? Dei dieci cali peggiori di oggi, sei riguardano proprio le banche. E qualche scommettitore privo di scrupoli potrebbe decidere di puntare nel breve termine contro le banche e poi tornare a rastrellare titoli quando si riterrà che sia arrivato il fondo, il “bottom”.

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Quarto punto: giocare con le valute. Ora che il rublo è sotto pressione sia per le scelte internazionali, sia per la corsa al bancomat, si può scommettere su valute che sono meno esposte a questi cicli, soprattutto quando si parla di energia: lo yen e il dollaro sono ottimi beni su cui puntare in questo momento. E infatti il biglietto verde si sta notevolmente apprezzando.

Ancora: proprio il tema energetico è fondamentale. Se anche la crisi dovesse rapidamente risolversi, è ovvio che negli anni a venire si assisterà a una progressiva “de-russizzazione” per quanto riguarda l’energia. Conviene, quindi, comprare azioni di società di energia rinnovabile se si vuole guardare al lungo termine. O di colossi petroliferi – che non avessero partecipazioni in aziende russe – per massimizzare i profitti del rialzo del greggio.

Sesto consiglio: puntare sulle materie prime agricole. L’Ucraina è nota come il granaio d’Europa, ed è facile pensare che la guerra avrà impatti devastanti sulla produzione cerealicola del Paese. Ma in un mondo che sta(va) crescendo rapidamente dopo il Covid, la richiesta di materie prime agricole è comunque elevatissima e lo shortage ormai acclarato rischia di mandare alle stelle i prezzi.

Infine c’è il grande tema dei rendimenti dei titoli di stato. Se l’inflazione molto robusta sembrava aver convinto tutti, Fed in primis, ad alzare i tassi, la crisi tra Ucraina e Russia e la conseguente perdita di vigore alla ripresa potrebbe convincere le Banche centrali a una maggiore prudenza. La roulette però ha iniziato a girare.

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