Senza Pnrr l'Italia è al collasso. L'attuazione vale il 90% della crescita
Conti pubblici 2024-2025: il Def attribuisce al Piano una spinta pari a +0,9% nell’anno in cui il Pil è atteso a +1%
Pnrr, il prossimo biennio per i conti pubblici italiani passa dal Piano. Le stime 2024-25
Le stime contenute nel Def non lasciano molto spazio alle interpretazioni, la crescita dell'Italia nel biennio 2024-2025 dipende quasi esclusivamente dall'attuazione del Pnrr. Il Def attribuisce al Piano una spinta pari a +0,9% nell’anno in cui il Pil è atteso a +1%. La messa in pratica dei provvedimenti annunciati vale il 90%, tutto in sostanza passa da lì. Il suo peso sarà poi ancora maggiore negli anni successivi. Nelle stime governative, infatti, - riporta Il Sole 24 Ore - il Pnrr è tornato a valere una crescita aggiuntiva al 2026 del 3,4%, risalendo di tre decimali rispetto al +3,1% indicato in autunno nello scorso programma di bilancio proprio grazie alla revisione concordata con la Ue.
Leggi anche: Pnrr, Bonetti (Azione): "Il Governo non è in grado di spendere i soldi dati dall'Europa"
Nel confronto con la versione originaria, ribadisce infatti il Def nella sezione III sul Programma nazionale di riforma, il nuovo Piano squaderna "maggiori risorse nette stanziate" e soprattutto - prosegue Il Sole - mostra un "aumento dei progetti aggiuntivi" per 12,3 miliardi di euro. Progetti che insieme all’aumento atteso nella spesa effettiva assorbono spazi fiscali alle altre misure, dando qualche argomento aggiuntivo a sostegno delle ipotesi di proroga; ma che dal lato dell’economia reale appaiono essenziali.