Delfin: tetto agli utili e ruolo di Milleri: gli eredi di Del Vecchio trattano

Verso le modifiche allo statuto

di Redazione
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Francesco Milleri, amministratore delegato Luxottica
Leonardo Del Vecchio, presidente Luxottica 
(Fonte immagine: Imagoeconomica) 
Economia

Statuto Delfin, gli eredi trattano sulle modifiche

Si stanno svolgendo intense negoziazioni, caratterizzate da proposte di modifica agli statuti della Delfin, insieme a discussioni e aggiustamenti. Gli otto eredi della cassaforte fondata da Leonardo Del Vecchio stanno lavorando per definire la nuova versione di tre punti chiave dello statuto.

Questi cambiamenti potrebbero essere presentati all'assemblea degli azionisti chiamata ad approvare i conti del 2023. Se tutto va come previsto, la plenaria potrebbe tenersi lunedì 6 maggio, anche se non è da escludere un possibile slittamento alla fine del mese. Non si prevedono rivoluzioni rispetto al piano originale di Del Vecchio, ma piuttosto un rafforzamento delle regole aziendali.

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In particolare, uno dei punti principali riguarda la distribuzione dei dividendi, che attualmente ha un limite massimo del 10% degli utili della Delfin. Si sta valutando di portare questo limite tra il 30 e il 40%. Se gli accordi saranno conclusi in tempo, le nuove regole potrebbero entrare in vigore da maggio, consentendo agli eredi di finalizzare la gestione dell'eredità.

Un altro aspetto importante riguarda il ruolo di Francesco Milleri, presidente e CEO di Essilux, nei confronti del consiglio di amministrazione della Delfin. Attualmente, Del Vecchio ha previsto che questo incarico sia a vita, simile alle regole di un trust. Si stanno esaminando diverse opzioni per la nomina dei consiglieri, garantendo anche la rappresentanza dei rami familiari minoritari.

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Il terzo aspetto riguarda le procedure di recesso per coloro che desiderano uscire dalla Delfin, un'opzione già prevista da Del Vecchio. Se gli accordi saranno raggiunti, potrebbe essere possibile risolvere le controversie sorte nei mesi precedenti.

Tuttavia, non tutte le posizioni sono allineate, quindi è ancora incerto se gli eredi sceglieranno di approvare le nuove regole o di posticipare ulteriormente la decisione.