Sittel, crisi nera per il colosso Tlc: debito choc da 42 milioni

Per il gigante delle telecomunicazioni non sono bastati gli affari legati a Tim e Open Fiber: avviato un concordato preventivo in continuità aziendale

di Andrea Giacobino
Il Tribunale fallimentare di Roma
Economia

Telecomunicazioni, Sittel in crisi nera: l'attacco informatico del 2021 l'ha mandata ko 

Concordato preventivo in continuità aziendale per SITTEL (Soluzioni Infrastrutturali Telefoniche ed Elettriche), società romana che opera nelle telecomunicazioni in regime di appalto, apprezzata anche dal lobbista Luigi Bisignani e al centro di diversi affari legati a Tim. Qualche giorno fa, infatti, il giudice capitolino Stefano Cardinali ha nominato Federico Monni commissario della società ammessa alla procedura dopo che nei mesi scorsi l’azienda aveva ottenuto dallo stesso tribunale le misure protettive dai creditori. SITTEL ha chiuso il 2021 (ultimo bilancio disponibile) con una perdita di oltre 42 milioni di euro su un fatturato di 14,2 milioni (crollato dai 53 milioni dell’anno prima) e un patrimonio netto negativo per 34,6 milioni, appesantita anche da debiti per 65 milioni.

La società è controllata dalla Zama srl, a sua volta detenuta dalla Lepanto srl di Benedetta Valentini, consigliere di SITTEL. Questi è un avvocato, moglie di Pietro Mazzoni, vecchio amico di Bisignani che gli fece un contratto di consulenza nel 2018. Mazzoni è un piacentino diventato celebre tra gli addetti ai lavori per alcuni fallimenti non banali.

Come quella di una società che lavorava per Fs alla pulizia dei treni (la Pietro Mazzoni Ambiente) e quella di Nuove Telecomunicazioni, spa saltata nel 2016 per debiti nei confronti dell’erario pari a 60 milioni. Per quel dissesto l’imprenditore fu arrestato dalla procura di Roma nel 2019, e ha patteggiato nel 2020 due anni di carcere per bancarotta fraudolenta. Nel 2016, subito dopo il crac di Nuove Telecomunicazioni, ha fondato proprio la Sittel attraverso un atto di scissione parziale da un’altra società mal messa e finita in liquidazione, la Mazzoni Pietro Spa.

La SITTEL (la Valentini è incensurata, ndr) ha prosperato negli anni scorsi grazie a contratti ottenuti da Tim e Open Fiber, ma nel 2021 ha subito un attacco informatico con la perdita completa dei dati, che l’ha mandata in crisi. Dopo aver tentato, senza finalizzarlo un risanamento che contava sull’appoggio finanziario della Cassa Depositi e Prestiti, ha avviato la richiesta di concordato.

La cosa interessante è che pochi mesi fa SITTEL ha affittato il ramo d’azienda che esercita l’attività di manutenzione sulla rete tlc degli aeroporti romani di Fiumicino e Ciampino (di proprietà di Aeroporti di Roma), attraverso un subappalto concesso da Tim. Ad affittare l’attività è stata la Consittel Consorzio Stabile (Ccs) che fino alla fine dello scorso anno era una controllata di SITTEL, ma Ccs poche settimane fa ha cambiato molti soci e è stata ridenominato SDAC (Servizi Digitali e Attività di Costruzioni). E’ presieduta da Laura Tondi e il suo nuovo azionista è la newco Tecno Engineering della stessa Tondi mentre nel capitale col 9% è rimasta la Tim Servizi Digitali, controllata del gruppo tlc.

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