Smemoranda fallisce e nessuno rileva marchio, l'iconica agenda verso l'oblio

Presente sui banchi della gran parte degli studenti italiani fin dal 1978, Smemoranda fallisce a causa della stringente crisi delle cartolerie

di Redazione Economia
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Smemoranda, fallisce l'azienda dell'iconico diario scolastico. Asta deserta per l'acquisto del marchio

Dopo oltre sei generazioni, gli italiani dicono addio a Smemoranda. L’azienda produttrice dell’iconica agenda scolastica è fallita sabato 20 gennaio 2024 a seguito di un’asta che avrebbe dovuto stabilirne il futuro, ma che è andata deserta. Così, gli studenti di tutto il Paese potrebbero non trovare, per la prima volta in quasi 50 anni, la “Smemo” in cartoleria.

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La crisi ha avuto inizio negli anni del Covid, quando, complice la didattica a distanza e i numerosi lockdown, molti studenti hanno iniziato a sostituire il diario tradizionale con appunti al computer e bloc-notes informatici. Poi il colpo di grazia è arrivato dalla sempre più forte crisi delle cartolerie – abbandonate in favore della grande distribuzione e dell’e-commerce – ma anche dalla diffusione delle agende scolastiche fornite dagli istituti e in parte dalla concorrenza, che offre sicuramente molte più opzioni rispetto a quante ce ne fossero nell’epoca d’oro dell’agenda fondata da Gino e Michele e da Nico Colonna.

Del resto la prima dichiarazione di fallimento del gruppo finanziario Smemoranda Group, scrive il Fatto Quotidiano, è di marzo 2023, esito che si è tentato di scongiurare con lunghe trattative con fornitori e creditori e che è stato però riconfermato dall’insuccesso dell’asta per i diritti del marchio che si è tenuta nei giorni scorsi.

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