Snam punta al bis in Medio Oriente. Nel mirino il 49% dei gasdotti di Aramco

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Alverà, AD di Snam
Economia
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I grandi produttori di gas e petrolio del Golfo si aprono sempre di più agli investimenti stranieri. Dopo aver messo in vendita il 49% dei suoi oleodotti, il gruppo saudita Aramco apre ora alla cessione di una parte dei suoi gasdotti. Lo scrive La Repubblica aggiungendo che nelle prossime settimane verrà aperto il dossier per la ricerca di uno o più soci di minoranza, affidato alle banche d'affari JP Morgan e Goldman Sachs e tra i gruppi interessati c'è l'italiana Snam, già presente nell'area con investimenti in Kuwait e negli Emirati Arabi, oltre che in Israele.

Aramco potrebbe cedere fino al 49% della società che gestisce la rete in tutta l'Arabia Saudita. L'operazione potrebbe rendere anche di più, visto che si parte da una valutazione di 15-16 miliardi di euro. Tra le aziende che con tutta probabilità parteciperanno alla fase di selezione c'e' la società italiana a controllo pubblico guidata da Marco Alverà e che ha come primo socio Cassa Depositi Prestiti. Snam gestisce la rete di gasdotti in Italia e negli anni ha acquisito infrastrutture in Grecia, Francia, Gran Bretagna, Austria e Germania.

Ma in questo caso conta, soprattutto, il fatto di essere entrata nel mercato mediorientale con due operazioni di primo piano, avvenute nel corso del 2020: ha partecipato al consorzio internazionale che per circa 8 miliardi ha rilevato il 49% della rete dei gasdotti degli Emirati Arabi Uniti e si è aggiudicata i servizi di esercizio e manutenzione del nuovo rigassificatore di Kuwait City, attraverso la controllata greca Desfa.

Ora guarda ai "tubi" di Aramco: essendo un investimento considerevole non è detto che non si arrivi anche in questo caso alla costituzione di un consorzio. Ma se ne capira' di più nei prossimi mesi.