Space economy, Italia pronta a conquistare lo spazio: alla Camera il primo disegno di Legge
L'Italia è il settimo Paese al mondo per rapporto fra investimenti nello spazio e Pil: previsti oltre tre miliardi di euro nell'Esa (Agenzia spaicale europea)
L'Italia guida la space economy: alla Camera il primo disegno di legge italiano
Lo spazio è già in Parlamento, perché comincia in commissione bilancio della Camera l’iter del disegno legge quadro sullo spazio, la prima legge nazionale sullo spazio, che regolamenta l’attività dei privati sullo spazio perché sempre più sono i privati ad andare nello spazio. Noi dobbiamo capire come regolamentare l’attività dei privati nello spazio anche a titolo assicurativo”. Lo ha detto, ieri, il ministro delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso, a margine del 75esimo congresso Iac a Milano.
Oggi, infatti, come riferito dal ministro, arriva alla camera il primo disegno di legge sulla space economy a livello europeo. E si tratta di un importante riconoscimento per chi, come il ministro del made in Italy, fin dall'inizio del suo mandato ha puntato, saggiamente, su un settore che ha interessantissime aspettative di crescita in un futuro troppo lontano. “Noi pensiamo che la legge italiana sullo spazio possa essere da ispirazione per l’Unione Europea per realizzare una legge europea sullo spazio per creare un contesto omogeneo”, ha aggiunto. “L’Italia è avanti perché 60 anni fa fu il primo paese europeo ad accedere allo spazio, terzo al mondo dopo Usa e Unione Sovietica”, ha concluso il ministro. Secondo una recente analisi di PwC Italia, il mercato della Space Economy globale è destinato a raggiungere i 1000 miliardi di euro nel 2030 e per il 2024 le previsioni sono di una crescita media annuale del +11% rispetto ai 470 miliardi di euro del 2023.
Un settore in forte espansione, dunque, in cui l’Italia ha una posizione importante: è, infatti, il settimo Paese al mondo per rapporto fra investimenti nello spazio e PIL. Un rapporto che è quasi raddoppiato tra il 2014 e il 2020, con una crescita media annua del 9,5%. Gli investimenti italiani nella Space Economy ammontano, secondo le stime di PwC, a circa 4,6 miliardi di euro, con un fatturato del mercato aerospaziale attorno a 2.5 miliardi di euro nel 2022. In particolare, nel 2023 gli stanziamenti nazionali sono stati di circa 1,85 miliardi di euro, a cui si sono aggiunti 2,3 miliardi di euro del PNRR e 300 milioni provenienti dalla partecipazione italiana al programma Artemis di esplorazione spaziale internazionale guidato dalla NASA.
Non solo, nei prossimi tre anni sono previsti investimenti italiani per oltre tre miliardi di euro nell’ESA, l’Agenzia spaziale europea. Grazie all'accelerazione degli investimenti pubblici nel comparto in atto, entro il 2026, gli investimenti italiani potrebbero sfiorare i 7,3 miliardi di euro.
A conferma dell’importanza che sta assumendo lo spazio nell’economia italiana, stando ai dati dell’Osservatorio Space Economy della School of Management del Politecnico di Milano, in Italia il solo mercato dei servizi di osservazione della Terra è in costante aumento e ha raggiunto i 230 milioni di euro nel 2023, +15% rispetto al 2022. Ben 88 paesi nel mondo investono in programmi spaziali, 14 dei quali hanno capacità di lancio; l’Italia è tra i 9 dotati di un’agenzia spaziale con un budget di oltre 1 miliardo di dollari all’anno. Analizzando gli investimenti dei singoli paesi in relazione al PIL (0,06% nel 2019), il nostro paese si colloca al sesto posto al mondo, dopo Russia, Usa, Francia, India e Germania, e al terzo in Europa. Con 589,9 milioni di euro, l’Italia è il terzo contribuente all’European Space Agency nel 2021, dopo Francia (1065,8 milioni) e Germania (968,6). Il provvedimento, collegato alla legge di bilancio, colma un vuoto nell’ordinamento, che non prevedeva una normativa di riferimento sul settore spaziale.
Frutto di mesi di concertazione con i principali attori pubblici e privati del settore, il ddl regolamenta l’accesso allo spazio da parte dei privati, offrendo grandi opportunità in un comparto che rappresenta il futuro dell’industria e una delle principali traiettorie di sviluppo dell’economia mondiale. In tale contesto, viene prevista la necessità di un’autorizzazione sia per gli operatori stranieri che intendono condurre attività spaziali dal territorio italiano, sia per quelli nazionali che operano da un territorio estero. Sono esenti dall’obbligo le attività spaziali già autorizzate da un altro Stato, se riconosciute in Italia in base a trattati internazionali.
LEGGI ANCHE: Boom della space economy: affari per 1.800 miliardi di dollari
L’Asi è incaricata della vigilanza sugli operatori: in caso di non rispetto delle disposizioni di legge o degli impegni presi, l’autorizzazione sarà revocata. L'Agenzia continuerà ad occuparsi dell'immatricolazione nel Registro nazionale degli oggetti lanciati nello spazio extra-atmosferico per i quali l’Italia è Stato di lancio, attività che l'Asi svolge senza soluzione di continuità dal 2014. Insomma, comincia un iter parlamentare di un provvedimento per certi versi rivoluzionario, che potrebbe porre il nostro paese in una posizione di leadership europea nel settore della space economy. Facile immaginare che anche questo sia stato un tema di discorso tra Giorgia Meloni e Elon Musk, a margine della premiazione del Global citizen Award, consegnato alla premier italiana proprio dall’eclettico imprenditore sudafricano.