Spread Btp-Bund in calo, ai livelli del 2021: l'andamento degli ultimi sei mesi
A fine giugno il differenziale era di 150 punti base, a fine agosto 2024, lo spread si attestava a 141,9 punti base, un livello già in miglioramento rispetto ai picchi precedenti
Spread Btp-Bund: andamento dello spread degli ultimi sei mesi (Agosto 2024 - Febbraio 2025)
L’Italia arriva all’appuntamento delle elezioni tedesche del 2025 con lo spread Btp-Bund (la differenza di rendimento tra i Btp decennali e i corrispondenti titoli tedeschi) a quota 108 punti base, un livello significativamente inferiore rispetto ai 210 punti base registrati prima delle elezioni italiane del 2022 e ai minimi dal 2021. Questo significa che se prima il mercato richiedeva un rendimento del 2,1% più alto per i Btp rispetto ai Bund, ora si accontenta di un differenziale dell’1,08%.
A fine giugno il differenziale era di 150 e il rendimento del Bund era del 2,48% contro il 4,07% del Btp. Ma negli ultimi sei mesi, lo spread ha mostrato un andamento altalenante ma con una tendenza generale al ribasso, riflettendo una crescente fiducia dei mercati verso l’Italia. A fine agosto 2024, lo spread si attestava a 141,9 punti base, un livello già in miglioramento rispetto ai picchi precedenti. Da lì, il differenziale ha iniziato a scendere gradualmente, toccando i 130 punti base a ottobre 2024, per poi ridursi ulteriormente a 120 punti base a dicembre, grazie a una serie di dati economici positivi e alla percezione di una maggiore stabilità politica sotto il governo Meloni.
Nei primi due mesi del 2025, il trend al ribasso si è accentuato. A gennaio, lo spread ha sfiorato i 110 punti base, per poi stabilizzarsi intorno ai 108 punti base a febbraio, con picchi ancora più bassi il 18 febbraio quando lo spread Btp-Bund è sceso sotto i 105 punti base a 104,8, livello che non era raggiunto dal 2021. Questo calo è stato favorito da una combinazione di fattori: la solidità delle politiche economiche italiane, un contesto di tassi di interesse più stabili a livello europeo e una riduzione generale del rischio percepito sui mercati finanziari.