Stellantis, al via la produzione in Polonia. E Meloni vuole Toyota in Italia

Stellantis aveva deciso solo una attività di distribuzione con il partner cinese, ma ora la Leapmotor T10 è in produzione nello stabilimento di Tychy

di Redazione Economia
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Carlos Tavares
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 Leapmotor produce in Polonia, ma in Italia Meloni vuole Toyota

Nelle ultime ore, il Jefferies Financial Group ha riferito che Stellantis ha scelto di produrre la Leapmotor T10 nello stabilimento di Tychy, in Polonia, una fabbrica storica della Fiat che attualmente produce Jeep Avenger, Fiat 600 e Alfa Romeo Junior. Tuttavia, dal quartier generale di Stellantis non è ancora arrivata alcuna dichiarazione ufficiale.

Come riportato da RaiNews che ha intervistato Giuseppe Sabella, direttore di Oikonova, Leapmotor International è una joint venture nata nell'ottobre 2023 tra Leapmotor e Stellantis, con il gruppo transalpino come socio di maggioranza. Circa un mese fa, Stellantis aveva annunciato che a partire da settembre 2024 sarebbero stati commercializzati in Europa due modelli del marchio cinese: il SUV C10, elettrico e ibrido plug-in, e la compatta full electric T03.

Ora sappiamo che la T03 non sarà solo commercializzata in Europa, ma anche prodotta, spiegando in parte perché Tavares ha lasciato che fosse Jefferies a diffondere la notizia. Sabella ha aggiunto che, durante la presentazione dei risultati finanziari del 2023, Tavares aveva espresso chiaramente l'intenzione di portare la produzione della Leapmotor a Mirafiori. Sebbene non abbia menzionato specificamente la T03, l'intenzione era chiara. Questo spiega perché la T03 sarà prodotta a Tychy.

Secondo Sabella, l'idea di portare un costruttore cinese in Italia non è mai piaciuta al governo italiano, che preferisce favorire l'ingresso di costruttori occidentali, americani o giapponesi. La filiera occidentale si sta riorganizzando per contrastare l'espansione asiatica. Sabella ha poi sottolineato che le recenti tariffe doganali imposte dalla Commissione Europea non sono solo sanzioni per le sovvenzioni ricevute dai produttori cinesi, ma anche un tentativo di proteggere le produzioni europee. Tuttavia, queste misure potrebbero non essere sufficienti per limitare le importazioni cinesi, poiché alcune case automobilistiche cinesi stanno pianificando di produrre in Europa.

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Per evitare una crisi del settore auto in Europa, la transizione verso la mobilità elettrica potrebbe essere resa più graduale, riabilitando tecnologie diverse come ibridi, diesel di nuova generazione, e-fuels, biocarburanti e idrogeno. Gli e-fuels hanno già ricevuto il via libera dal Consiglio Europeo, e anche i biocarburanti sono stati riconosciuti come alimentazione "green" dal G7. In questo scenario il governo italiano ha espresso il desiderio di attirare un secondo costruttore occidentale e il vero obiettivo è Toyota. Infatti nel suo viaggio in Giappone, Meloni ha incontrato i vertici dell'industria automobilistica nipponica dove Toyota ha espresso l'intenzione di espandere la produzione in Europa.