Stellantis, Donfeng vende l'1,15%.Il mercato: restante 4,5% venduto fra 3 mesi

Cessione con plusvalenza per il gruppo con sede a Wuhan. Nel 2014 il titolo valeva 7,50 euro per azione oggi, post-fusione, viaggia sui 16,6 euro per azione

Carlos Tavares
Lapresse
Economia
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I cinesi di Donfeng alleggeriscono la propria quota nel capitale di Stellantis secondo l'accordo firmato dagli azionisti in occasione della fusione tra Fiat Chrysler e Psa. Il gruppo automobilistico con sede a Wuhan ha infatti annunciato nella notte al mercato la cessione attraverso Abb di 36,06 milioni di azioni di Stellantis, pari all'1,15% del capitale, a 16,65 euro per titolo, in una transazione da 600 milioni di euro complessivi. Operazione avvenuta attraverso un collocamento di azioni sul mercato (processo di accelerated bookbuilding) a un prezzo inferiore al 2,55% in meno rispetto al prezzo di chiusura di ieri.

Secondo i termini del deal Dongfeng, in qualità di ex investitore di Psa, aveva l'obbligo di vendere circa 36 milioni di azioni in Stellantis a terzi entro la fine del 2022. Non sono stati divulgati dettagli in merito a chi abbia comprato azioni attraverso Abb.

Il Ceo di Stellantis Carlos Tavares


 

La società manterrà una partecipazione del 4,5% in Stellantis una volta completata la cessione delle azioni, accettando un periodo di lock-up di 90 giorni. L'operazione è avvenuta in anticipo rispetto alle scadenze previste. Le risorse ricavate dalla vendita delle azioni verranno impiegate per sostenere lo sviluppo del business. I cinesi erano entrati nel capitale di Psa assieme allo Stato francese nel 2014, arrivando a detenere una quota del 12,23% per supportare la ristrutturazione del gruppo. L'operazione valeva 800 milioni di euro e contava il 19,5% dei diritti di voto.

A quel tempo il titolo della casa transalpina valeva 7,50 euro per azione oggi - post-fusione - viaggia sui 16,6 euro per azione: più del doppio. La decisione di uscire dal capitale con una buona plusvalenza non fu semplice perchè significava non essere più azionista di un colosso nascente dell'automotive che avrebbe creato importanti sinergie, anche a beneficio degli azionisti.

Fino alla firma dei memorandum per la fusione tra Fca e Psa sembrava che i cinesi potessero rimanere azionisti del nuovo gruppo nascente, ma la presenza di Pechino in un momento in cui le relazioni con gli Usa erano ai minimi termini non sembrava una buona idea. Anche l'Europa, inoltre, iniziava ad accarezzare l'idea della nascita di un suo campione senza la proprietà cinese.

L'accordo fu trovato e ora Dongfeng può utilizzare le risorse per concentrarsi sullo sviluppo del suo business. Tra i principali azionisti di Stellantis figurano anche Exor, holding della famiglia Agnelli, la famiglia Peugeot e lo Stato francese.

Debole il titolo Stellantis a Piazza Affari dopo l'annuncio dell'accelerated bookbuilding di Dongfeng. Le quotazioni sono in calo dell'1,74% a 16,788 euro. "La mossa non ci sorprende dato che post fusione il suo ruolo, che era strategico quando Psa era indipendente, è stato ridimensionato e ci aspettiamo che nel breve-medio termine possa uscire totalmente", commentano gli analisti di Equita. Concordi gli esperti di Mediobanca: "Crediamo che la parte restante della quota potrà essere venduta alla fine del periodo di lock up, con un potenziale overhang sul titolo Stellantis".