Stellantis in crisi negli Usa: Elkann corre in soccorso di Tavares. La strategia dei vertici per il rilancio

Il focus del vertice sarà la nuova strategia per il Nord America e le tensioni con il sindacato Uaw. In Italia, Urso ha dato l'ultimatum sulla gigafactory di Termoli

di Redazione Economia
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Elkann e Tavares insieme a Detroit per affrontare la crisi di Stellantis negli Usa

Stellantis è nel pieno della tempesta negli Stati Uniti, e la presenza dei suoi vertici a Detroit ne è la chiara conferma. Tra vendite in picchiata, la minaccia di uno sciopero nazionale da parte del sindacato e una class action intentata da alcuni azionisti, Tavares è volato a Detroit per affrontare la crisi da vicino.

Ma Tavares non è solo in questa battaglia. Come riportato da Milano Finanza, al suo fianco negli Stati Uniti c’è anche John Elkann, presidente di Stellantis. Sebbene sia compito del Ceo rivedere la strategia del gruppo sul mercato americano, Elkann è presente per svolgere un ruolo istituzionale e di rappresentanza in un momento così cruciale. Il mercato americano, tradizionalmente la gallina dalle uova d’oro, sta crollando sotto il peso delle scorte accumulate e delle vendite in picchiata: -18% nel primo semestre del 2024, con un conseguente tracollo dell’utile operativo del 40% e un tonfo in borsa che ha superato il 40% dai massimi di marzo.

La tensione è alle stelle. Mentre Tavares era a Detroit, 200 membri del sindacato United Auto Workers (UAW) lo aspettavano fuori dallo stabilimento di Sterling Heights, pronti a chiedere risposte. Ma il Ceo non si è fatto vedere. È rimasto negli uffici insieme a Elkann, lasciando il sindacato sul piede di guerra. Il Uaw minaccia uno sciopero nazionale, e paradossalmente, questo potrebbe persino aiutare Stellantis a smaltire l’eccesso di scorte senza ulteriori danni alle vendite.

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Ma la posta in gioco va ben oltre la gestione dello stock. La promessa di investire 1,5 miliardi di dollari per riaprire lo stabilimento di Belvidere, in Illinois, destinato alla produzione di veicoli elettrici, è ora in bilico, con Stellantis che frena, scoraggiata dalla lenta crescita del mercato dei veicoli elettrici. Intanto, l’investimento in Messico per produrre la Jeep Wagoneer S elettrica prosegue, ma in Italia, il progetto per la gigafactory di Termoli è appeso a un filo. Con 369 milioni di euro di fondi pubblici in gioco, il ministro Adolfo Urso ha lanciato un ultimatum: o Stellantis conferma l’impegno entro il 17 settembre, o i fondi saranno dirottati altrove.