Stellantis, a Melfi non si chiude. Orlando: "Investimenti significativi"

Il ministro del Lavoro Orlando ha incontrato Stellantis e i sindacati al Mise per discutere di "una collaborazione ancora più costruttiva"

Economia
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Stellantis, a Melfi non si chiude. Orlando: "Investimenti significativi"

Oggi 15 giugno c'è stato "un primo positivo passo con indicazione di volontà di investimento significativo sulla realtaà di Melfi". Lo ha detto Andrea Orlando, ministro del Lavoro lasciando l'incontro con Stellantis al Mise. "Per quanto riguarda il Governo - ha aggiunto - c'è la massima disponibilità a sostenere la sfida che Stellantis intende lanciare col processo di transizione". Ora "abbiamo registrato alcune indicazioni positive, naturalmente il confronto deve proseguire per capire meglio le implicazioni di queste scelte e più complessivamente le scelte che riguardano gli stabilimenti"

"L'incontro al Ministero dello Sviluppo Economico è stato un forte segnale positivo dell'impegno di Stellantis in Italia, con una collaborazione ancora più costruttiva che abbiamo da tempo avviato con il Ministero dello Sviluppo Economico e con tutte le organizzazioni sindacali con cui ci confrontiamo periodicamente". Lo afferma invece Stellantis in una nota nella quale esprime "grande apprezzamento per la prosecuzione di questo dialogo produttivo e costruttivo, con l'obiettivo di costruire assieme a tutte le parti sociali le condizioni per garantire un futuro luminoso e competitivo per Stellantis e per tutti i suoi dipendenti".

"Stellantis - dice l'azienda - sta lavorando con determinazione e velocità per anticipare e sostenere la transizione energetica di tutti i propri siti industriali italiani con l'obiettivo di garantirne la sostenibilitaà attraverso il miglioramento delle prestazioni e far ricoprire al Paese un ruolo strategico tra i principali mercati domestici europei del Gruppo".

Stellantis, Uilm: "Il nuovo piano industriale partirà da Melfi"

"Stellantis ha annunciato che Melfi sarà il primo stabilimento italiano a ricevere nuovi modelli in base al piano industriale post 2022, ma l'organizzazione produttiva sarà completamente rivoluzionata. I vertici aziendali hanno anche chiarito che nel nuovo piano industriale e proprio a partire da Melfi intendono accelerare sul fronte del passaggio all'elettrico. Come sindacato abbiamo chiesto, però, di arrivare a un quadro di certezze non solo per i lavoratori lucani ma per quelli di tutti gli stabilimenti italiani. Confidiamo che il Governo sostenga un grande piano di rilancio dell'industria dell'auto". Lo dichiarano Rocco Palombella, segretario generale della Uilm, e Gianluca Ficco, segretario nazionale Uilm responsabile del settore auto, al termine dell'incontro al Mise.

"Più in particolare - spiegano Palombella e Ficco - nel 2024 a Melfi verranno lanciate 4 nuove vetture elettriche del segmento medio, ciascuna con uno dei grandi brand di Stellantis. La produzione sia attuale sia futura sarà caratterizzata da maggiore verticalizzazione e concentrata su una unica linea potenziata, che sarà realizzata integrando le due attualmente esistenti; lo spazio così liberato sarà utilizzato in seguito per altre attività, quali l'assemblaggio di batterie. La capacità produttiva secondo l'azienda non dovrebbe variare, restando sulle 400.000 vetture annue con un'organizzazione del personale su 19,5 turni. Ma su questa riorganizzazione di Melfi restano aspetti importanti da chiarire e dunque c'è assoluta necessità di un approfondimento in sede aziendale".

Benché la concentrazione della produzione su una sola linea porti a parità di produzione un minor utilizzo di personale per circa 700 persone, di cui 300 già impegnati in missione in altri siti, "non vi è alcuna dichiarazione di esuberi strutturali e quindi si proseguirà con l'utilizzo di ammortizzatori sociali conservativi per la verità già oggi in essere; confidiamo inoltre che ci possa essere la disponibilità aziendale a rivedere in meglio gli incentivi per le uscite volontarie.

Chiediamo - aggiungono Palombella e Ficco - precise garanzie non solo per i lavoratori di Melfi, ma per tutti i lavoratori italiani. Vogliamo un grande patto con Stellantis, che escluda esplicitamente la possibilità di chiusure e di licenziamenti, che sostenga il reddito dei lavoratori e che dia missioni produttive a tutti gli stabilimenti di montaggio e di motori, nonché ai numerosi enti di ricerca e di staff". "Pensiamo che il Governo - concludono - possa aiutare i lavoratori e l'intero Paese in due modi: innanzitutto incentivando gli investimenti che serviranno a riconvertire soprattuto l'indotto verso le nuove tecnologie e in secondo luogo varando strumenti più equi di aggancio alla pensione e di ricambio generazionale. Accogliamo positivamente la disponibilità del Governo a presiedere nuovi incontri man mano che il piano si chiarirà".

Stellantis, Giorgetti: "Il clima è positivo ma la sfida impegnativa"

Si è svolto oggi al Mise l’incontro su Stellantis con il ministro Giancarlo Giorgetti a cui hanno partecipato anche una delegazione dell’azienda e i sindacati. Erano inoltre presenti il viceministro Gilberto Pichetto e il ministro del Lavoro, Andrea Orlando. Giorgetti ha sottolineato il clima positivo della riunione, in cui Stellantis ha confermato il ruolo chiave dell’Italia e il piano di investimenti di 5 miliardi di euro. “La sfida che Stellantis ha annunciato - dice Giorgetti - per raggiungere la leadership del mercato è impegnativa e tutti, governo e parti sociali, la condividiamo”.

Il ministro dello sviluppo economico ha definito “positiva la riaffermazione della vocazione territoriale di Stellantis. Si parte con Melfi, che sarà valorizzata ma altri aspetti necessitano di una riflessione: in primis non possiamo parlare di una gigafactory senza affrontare la questione fondamentale della scelta sul luogo di produzione delle batterie. Decisione che ancora non è stata presa”. Il ministro Giorgetti ha anche precisato che ci sono altre sfide in questa fase di transizione e non manca la preoccupazione sul futuro dei restanti stabilimenti: “Il governo deve capire come gestire questa fase di transizione in cui alcune filiere saranno privilegiate e altre messe a rischio. È importante che ci siano garanzie sull’occupazione e che non ci siano brutte sorprese. Siamo in un momento delicatissimo, l’auspicio - è l’appello del ministro - è che prosegua il confronto in un clima positivo, trasparente e costruttivo”.