Stellantis, pressing dal governo. Salvini: "Elkann venga in parlamento con un assegno". Meloni: "Difenderemo l'occupazione"

L'attacco del vicepremier Salvini: "In Stellantis il problema più che Tavares e le sue esorbitanti richieste è la proprietà"

di redazione economia

Matteo Salvini -

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Stellantis, pressing dal governo dopo le dimissioni di Tavares

Carlos Tavares ha anticipato la sua uscita da Stellantis di oltre un anno rispetto ai piani iniziali, scatenando l'interesse di politici, sindacati e dipendenti del gruppo. John Elkann è già al lavoro per tracciare il futuro del gruppo, ma il successore di Tavares non è stato ancora identificato, e i candidati attuali, tra cui Luca De Meo, Jean-Philippe Imparato e Antonio Filosa, non sembrano essere le scelte finali.

Con la difficile situazione attuale e un calo delle vendite in Italia del 24,6% a novembre, Elkann ha istituito un comitato esecutivo temporaneo, presieduto da lui stesso e con Richard Palmer come special advisor, per gestire la transizione. La notizia ha influenzato negativamente le azioni di Stellantis, che hanno perso il 6,3% in borsa.

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Il vicepremier e ministro dei Trasporti Matteo Salvini attacca: "Elkann avrebbe già dovuto venire in Parlamento e con un assegno non a parole, con un assegno che ricordi quanti miliardi di euro negli anni questa azienda di denaro pubblico ha incassato, ci sono ancora prestiti garantiti dallo Stato per miliardi di euro, a fronte di quali risultati economici, di quali chiusure, di quali licenziamenti e cassa integrazione".

E ancora: In Stellantis "il problema più che Tavares e le sue esorbitanti richieste è la proprietà. È una proprietà che di italiano ormai ha ben poco, che ha preso soldi in Italia per decenni per aprire fabbriche all'estero. Il mio pensiero da ministro dei Trasporti è vicino agli operai e alle loro famiglie, faremo di tutto per salvaguardarli".

"Faremo del nostro meglio per difendere l'occupazione e l'indotto. Abbiamo un tavolo con Stellantis convocato a metà dicembre, speriamo possa essere quello risolutivo", ha detto anche la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, sottolineando "le battaglie dei sindacati francese e americano, mentre rispetto a queste urla il nostro sindacato era un po’ afono".

Tajani: "L'azienda dovrà investire di più dopo la buonuscita di Tavares"

Sul caso Stellantis il vicepremier Antonio Tajani dice invece: "Io credo che noi non dobbiamo intervenire sulle questioni interne di un'azienda, noi dobbiamo intervenire come governo per garantire il lavoro, per dare al Paese una politica industriale, per favorire un rilancio del settore dell'auto: dobbiamo assolutamente fare in modo che Stellantis continui a investire in Italia. Faremo tutto ciò che è possibile per sostenere gli italiani che stanno lavorando in questa azienda e naturalmente l'azienda dovrà investire di più visto che ci sono tanti mezzi anche per pagare una buonuscita di Tavares".

E ancora: "Credo che dopo tutto il sostegno che ha avuto questa azienda dallo Stato, abbia il dovere morale di continuare a operare nel nostro Paese tenendo conto anche dei cambiamenti che ci sono, anche se l'Europa dovrà fare la sua parte".

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