Stellantis, prima gigafactory in Francia. Ira Fiom: "Da noi zero investimenti"

Stellantis inaugura, con Mercedes e Total, una gigafactory a Parigi per produrre batterie elettriche. Partono le proteste di Fiom-Cgil

di Redazione Economia
Emmanuel Macron e Carlos Tavares Amministratore delegato di Stellantis
Economia

Stellantis, Mercedes e Total inaugurano la prima gigafactory in Francia

L’Automotive Cell Company (ACC), joint venture al 50% tra TotalEnergies, Stellantis e Mercedes-Benz, inaugura la prima fabbrica di batterie a Douvrin, nel nord della Francia, la prima gigafactory del Paese. Attualmente in Europa ce ne sono ancora poche, ma i progetti continuano a fiorire; solo negli ultimi anni ne sono stati annunciati circa cinquanta. Non a caso, proprio nella stessa area nel pressi di Lens, l’intenzione è di aprire altri quattro impianti entro il 2030.

Il primo di questi è appunto questo appena inaugurato - l’ACC di Billy-Berclau - che si estende per 34 ettari vicino al sito storico di PSA a Douvrin, che dovrebbe essere seguito da un progetto del gruppo sino-giapponese AESC-Envision a Douai (Nord), che produrrà per Renault dall’inizio del 2025. Il nuovo impianto impiegherà 600 dipendenti, che arriveranno a 2000 entro il 2030 per consentire una capacità produttiva di 40Gwh, così da fornire 800 batterie all’anno destinate a tutte le aziende che fanno parte della joint venture.

Leggi anche: Stellantis, joint venture con Michelin e Faurecia per la mobilità a idrogeno

Il Presidente Macron - presente all’inaugurazione - ha caldeggiato molto il progetto, per far sì che la Francia possa emanciparsi dalla dipendenza verso la Cina sulla produzione di batterie elettriche, ambendo a diventare persino esportatrice entro la fine del decennio.

Acc, la Joint venture pensa in grande: tutti i siti previsti nel piano d'azione

Il progetto è molto ampio e prevede in totale tre gigafactories nel corso dei prossimi sei-sette anni. La seconda gigafactory verrà installata in Germania, a Kaiserslautern, e grazie ai finanziamenti sbloccati dal governo tedesco dovrebbe iniziare la sua attività nel 2025 mentre la terza, a quanto si apprende dai comunicati sarebbe ancora in forse. Tuttavia, la destinazione più papabile sembra essere quella di Termoli, in Molise,dopo un consistente lavoro di riqualificazione dell’ex impianto Fca. La conversione dovrebbe iniziare nel 2026 per entrare in attività nel 2030, con almeno 1.800 dipendenti.

L’ammontare delle tre operazioni è stimato in 7 miliardi di euro, di cui 2 provengono dall’Italia, in particolare da: “sovvenzioni pubbliche, capitale proprio e prestiti”.

Leggi anche: Stellantis: "Gli accordi per Brexit vanno riscritti". Mercato auto sotto choc

Sono previsti inoltre anche stabilimenti a Dunkerque, dove la start-up Verkor di Grenoble – sostenuta da Renault, Schneider Electric e Arkema – prevede di avviare la produzione a partire dalla metà del 2025, sempre per il gruppo Renault. Nello stesso sito anche ProLogium, gruppo taiwanese specializzato in batterie “solide”, ha annunciato a metà maggio il suo insediamento, con la previsione di dare avvio alla produzione per la fine del 2026.

Allarme dalla Fiom Cgil, cento lavoratori Stellantis a Parigi per protestare il 2 giugno

A seguito di queste vicende, il sindacato Fiom sta organizzando - insieme alla Cgt - un’iniziativa di protesta contro i vertici di Stellantis, con i quali lamentano non ci sia stato un adeguato confronto. Saranno oltre centro tra lavoratrici e lavoratori i membri della delegazione in partenza da Torino il prossimo 2 giugno per “rincorrere” l’ex proprietà Fiat davanti allo stabilimento Stellantis di Parigi-Poissy. L’obiettivo della protesta sarà - a quanto annunciato dal sindacato - chiedere garanzie a Stellantis per l’occupazione, per migliori condizioni e per investimenti sulla transizione industriale.

Questo evento senza precedenti rappresenta una svolta simbolica per la tutela dei diritti dei lavoratori e come tale apre a tutti gli effetti la cosiddetta “marcia della dignità” lanciata dal segretario Michele di Palma al congresso di Padova delle scorso febbraio.

Come anticipato, a questa manifestazione parteciperà anche una delegazione del sindacato francese Cgt. Samuele Lodi, segretario nazionale Fiom-Cgil e responsabile settore mobilità, ha dichiarato: “In questi mesi, oltre ad alcun confronto, sono peggiorate le condizioni in tutti gli stabilimenti. Lo dimostrano gli scioperi a Pomigliano e a Mirafiori”.

Ad aggravare la precarietà del personale infatti è stata la pratica di incentivare gli esodi a partire dal 2021 in poi, senza prevedere un controbilanciamento con altrettanti nuove ingressi, spiega Lodi, che aggiunge: “Le incertezze si estendono anche nella componentistica, non essendo stati assegnati ancora prodotti sui nuovi modelli si disattende l’accordo che garantiva la tenuta occupazionale dell’intera area. Perciò, una delegazione di cento lavoratrici e lavoratori andrà a Parigi a chiedere un incontro a Carlos Tavares”, conclude il segretario Fiom-Cgil.

Tags:
fiomgigafactorymacronmercedes benzparigiproteste 2 giugnostellantistavarestermolitotal