Stellantis, Tavares fuga i dubbi degli analisti sui ritardi nell'elettrico

Pioggia di Buy. "Successo del piano sull'elettrico grazie alle sinergie", i giudizi dei broker dopo il gruppo ha alzato il velo sulla strategia per l'e-car

Economia
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Nonostante l’eredità Fca sulla svolta green, su cui il gruppo non ha spinto come i competitor, Stellantis non è assolutamente in ritardo sull’elettrificazione dei futuri modelli. Il piano strategico dell’elettrico del quarto gruppo automobilistico mondiale appena presentato da Carlos Tavares convince gli analisti finanziari che seguono il titolo e che, mentre gli investitori sono tornati a comprare le azioni Stellantis a Piazza Affari (+2,23%% a metà seduta con il titolo scambiato a 16,39 euro l’uno dopo il tonfo di ieri), hanno confermato i propri giudizi positivi sul gruppo, consigliando il “Buy” (comprare) in borsa.


Il presidente di Stellantis John Elkann

Al centro delle osservazioni dei broker soprattutto l'obiettivo di Tavares sulla capacità di Stellantis di “poter raggiungere margini di profitto operativo rettificati a doppia cifra” sostenibili nel medio termine (al 2026), un target possibile grazie alle sinergie legate alla nascita del gruppo che già dopo cinque mesi, ha spiegato ieri il manager portoghese, sono ”significative” e che, ad esempio secondo gli esperti di Jefferies, aiuteranno Stellantis “a finanziare la transizione verso i veicoli elettrici” e una crescita redditizia dalla strategia EV.

Sottolineando come il piano annunciato abbia “messo a tacere le persistenti preoccupazioni sul fatto che Stellantis fosse in ritardo sull’elettrificazione”, Jefferies ha spiegato che la “strategia industriale” è “coerente con i concorrenti' e il lancio dei modelli in sincronia con diversi ritmi di mercato e “l'obiettivo di un margine a due cifre entro il 2026 è stata una piacevole sorpresa”.


Il Ceo di Stellantis Carlos Tavares

Anche gli osservatori di Banca Akros sostengono che “gli aspetti più interessanti riguardino la dimensione complessiva degli investimenti (30 miliardi di euro rappresentano circa il 50% degli investimenti dell'azienda nel periodo 2021-25) e l'obiettivo di un margine a due cifre entro il 2026”. Da qui la conclusione che il piano sui veicoli elettrici di Stellantis sia “praticamente allineato” a quello dei concorrenti, “Volkswagen su tutti”.

Gli obiettivi sono “chiaramente ambiziosi, soprattutto quando si tratta di margini operativi rettificati”. Ma la presentazione, aggiunge Equita che ribadisce come “la spesa per investimenti e R&S da 30 miliardi cumulati in 5 anni, non sia lontana dalle stime dei concorrenti”, ha "dimostrato che Stellantis è pronta per la sfida” anche se l'assunzione di alcuni target finanziari “richiedono ulteriori verifiche”. In più, gli analisti evidenziano il target di return on sales a doppia cifra nel 2026, di almeno 150 punti base superiore alle previsioni di medio termine, target che rappresenta "di fatto un’anticipazione del piano industriale in programma per il quarto trimestre 2021/primo trimestre 2022”.

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Quindi pioggia di “Buy”. Kepler Cheuvreux ha ribadito la raccomandazione e il prezzo obiettivo a 23 euro sul titolo, “apprezzando l'equity story di Stellantis", grazie, tra i vari aspetti, alla diversificazione geografica e alle sinergie, oltre a un "ampio sconto" a cui scambia il titolo rispetto ai concorrenti europei ed americani. "Buy" confermato anche da Intesa Sanpaolo, con un prezzo obiettivo in revisione, ma che evidenzia ancora una volta il ruolo decisivo delle sinergie, principale ratio della fusione fra Psa e Fca, anche nel finanziare l’elettrificazione.

"Pur essendo consapevoli dei rischi di esecuzione, che tuttavia coinvolgono tutte le case automobilistiche che stanno affrontando l'attuale transizione verso l'elettrico, riteniamo che le sinergie emerse dalla fusione Psa-Fca mettano l'azienda in una posizione solida per ottenere una crescita redditizia dalla sua strategia EV", hanno commentato infatti gli analisti di Intesa.

Inoltre, gli esperti evidenziano che le indicazioni sul margine operativo del primo semestre dell'anno lasciano spazio ad un re-rating da parte del consenso, nonostante i venti contrari e la volatilità che attualmente caratterizzano il mercato automobilistico. L'esecuzione della strategia di elettrificazione, insieme alla materializzazione delle prime sinergie del gruppo, "accorceranno il gap di valutazione di Stellantis rispetto ai competitor", hanno previsto infine gli analisti, secondo cui, data la solida performance operativa dei primi sei mesi 2021, la loro stima di un Ebit rettificato 2021 di 10 miliardi è "un pò troppo prudente".

Infine, "outperform" confermato da Mediobanca Securities con un prezzo obiettivo a 21,3 euro. "La presentazione di Stellantis è stata a nostro avviso esaustiva, affrontando alcuni dei principali punti chiave su come l'azienda affronterà il processo di elettrificazione nei prossimi anni", hanno commentato gli analisti. Gli esperti segnalano che i principali risultati finanziari riguardano l'obiettivo nel 2026 di un margine Ebit a doppia cifra che dovrebbe essere reso possibile anche da un trend positivo di sinergie tra Fca e Psa.

Questo target è "più alto rispetto al consenso e questo lascia ad un potenziale rialzo", hanno concluso gli analisti, evidenziando infine che il prossimo catalizzatore è rappresentato dai risultati semestrali, in agenda per il 3 agosto.