Stellantis, Urso: "Governo ha già dato, Tavares non pensi solo agli azionisti"

Al via i tavoli tra governo e Stellantis sul futuro degli stabilimenti in Italia della casa automobilistica

di Redazione Economia
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Stellantis chiede di riscrivere gli accordi per la Brexit. Foto Lapresse
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Stellantis, Urso: “Il governo ha già dato, ora tocca all'azienda”

"Il governo ha già messo in campo la politica di incentivi e quindi ha già dato. Ora è l'azienda che deve dare all'Italia. Io capisco che Tavares tuteli gli interessi degli azionisti, ma il governo deve tutelare gli interessi degli italiani"

Lo sottolinea il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, in occasione del tavolo sullo stabilimento di Melfi di Stellantis, alla quale non è presente invece il Ceo della casa automobilistica Carlos Tavares

Stellantis, Urso: “Incontri utili per capire la strategia”

"Questo", prosegue Urso, "è il primo di tre incontri che ritengo molto importanti per capire quale possa essere la strada comune per il settore dell'industria automobilistica. Oggi con il tavolo su Melfi, uno stabilimento fondamentale per l'indotto automobilistica".

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Stellantis, Urso: “Cinque modelli a Melfi”

"A Melfi è emerso con tutta evidenza che la principale questione è l'indotto. Oggi l'azienda ha ribadito che vuole realizzare cinque modelli a Melfi. Era l'impegno che prese Tavares quando ci incontrammo in questo ministero", spiega.

Stellantis, Uilm: “Bene 5 modelli Melfi, ma si lavori su ibrido”

"Siamo soddisfatti della conferma dei cinque modelli da parte di Stellantis a Melfi sulla futura piattaforma medium, ma chiediamo che una parte di questi sia ibrida giacché i full electric stentano ad imporsi sul mercato".

Lo dichiarano Gianluca Ficco, segretario nazionale Uilm responsabile del settore auto, Vincenzo Tortorelli, segretario generale Uil Basilicata, e Marco Lomio, segretario generale Uilm Basilicata, al termine dell'incontro.

Inoltre, il sindacato pretende "tutele per i lavoratori dell'indotto, vale a dire della componentistica, dei servizi e della logistica, che a ben vedere sono i più esposti ai rischi occupazionali".

Secondo Stellantis "la capacità iniziale dello stabilimento sarà pari a 40 vetture per ora, ossia a 260.000 vetture all’anno, ma un numero del genere sarebbe difficile raggiungerlo con vetture esclusivamente elettriche, che stanno facendo molta fatica ad imporsi fra i consumatori, tanto da indurre ad un approccio più equilibrato e gradualista perfino la politica europea", osserva o i sindacalisti che, per questo, chiedono "di prorogare al massimo la produzione degli attuali modelli con motorizzazioni più tradizionali".

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E resta il drammatico problema dei lavoratori dell'indotto - circa 4.000 persone a fronte di circa 5.500 dipendenti diretti di Stellantis - per cui il sindacato chiede "meccanismi di passaggio dalle imprese che perdono le commesse a quelle che le vincono o che le reinternalizzano, nonché più specificamente a Stellantis un atteggiamento di responsabilità sociale verso un tessuto industriale che è mono committente. Infine, appoggiamo la richiesta della Regione Basilicata di abolire il costo di utilizzo della cassa integrazione, cosa assolutamente urgente per le imprese che versano in maggiore difficoltà", concludono.

Stellantis, Urso: da 6 a 8 produttori auto interessati a Italia

L'Italia è il Paese "con maggiore attrattività" per i produttori di auto, perché è "l'unico Paese in Europa ad avere una sola casa automobilistica. Negli altri Paesi ci sono da 4 a 7 produttori. C'è un mercato interno che facilmente può acquisire i prodotti di un'altra casa.

Il delta tra produzione e immatricolazione è il più alto in Europa. Abbiamo anche la fortuna di avere una forza lavoro predisposta, con un'industria dell'indotto eccellente all'Italia e all'estero. Abbiamo le migliori condizioni per attrarre altre case automobilistiche. Forse anche per questo il numero che si è affacciato a questo ministero sia ormai di 6-7-8 case automobilistiche.