Superbonus, la grana dello spalmadetrazioni: 21mld in un anno: buco nei conti

Per lo Stato il deficit è destinato a salire: crescita del 23% sugli sconti che si consoliderà nel 2024

di Redazione Economia
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Giancarlo Giorgetti
Economia

Superbonus, un nuovo grosso problema: i debiti spalmati da quattro a dieci anni. I conti non tornano al Tesoro

Il governo Meloni deve fare i conti con gli effetti del Superbonus, la situazione sembra davvero fuori controllo. Come se non bastasse l'allarme di Bankitalia di ieri: "Va fermato prima della sua naturale scadenza", si aggiunge ora un altro problema, l'effetto boomerang delle spese detraibili. I bonus casa - riporta Il Sole 24 Ore - lasciano la loro ingombrante impronta anche sulle dichiarazioni dei redditi 2023. Sebbene l’anno di imposta 2022 non risenta ancora pienamente dell’effetto superbonus, i numeri delle detrazioni dedicata alle ristrutturazioni fanno già registrare un incremento del 23,1%, secondo i dati pubblicati martedì dal Dipartimento Finanze.

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Per lo Stato - prosegue Il Sole - il conto è quindi destinato a salire con l’effetto dello spalmadetrazioni da quattro a dieci anni. Più in dettaglio, tra il 2021 e il 2022 le spese detraibili collegate a ristrutturazioni edilizie sono aumentate da 16,9 a 20,8 miliardi. Nell’anno delle dichiarazioni 2023 le spese per le ristrutturazioni edilizie, per interventi antisismici, per il bonus facciate e il bonus verde per le quali è maturato il diritto a una qualche detrazione "ammontano a circa 17,855 miliardi di euro". Di questi, 594 milioni riguardano il superbonus in versione sisma. E i modelli 2024 potrebbero anche andare oltre, la crescita dei costi per lo Stato legata agli sconti è del 23% e si consoliderà nel 2024.