Swan in liquidazione giudiziale: non vola più il cigno editoriale di Botré
Va in liquidazione giudiziale Swan Group, il gruppo editoriale fondato nel 2001 da Francesco, detto Franz, Botrè, dedicato all’editoria di lusso
Swan Group in liquidazione giudiziale, il gruppo passa nella mani della manager del lusso Antonella Asnaghi e dell'avvocato Domenico Aiello
Va in liquidazione giudiziale Swan Group, il gruppo editoriale fondato nel 2001 da Francesco (“Franz”) Botrè, dedicato all’editoria di lusso con le testate “Arbiter”, “Kairos” e “Spirito diVino”. Qualche giorno fa, infatti, Guendalina Pascale giudice delegato del tribunale di Milano ha nominato Francesca Verna curatore dell’azienda, convocando i creditori il prossimo 26 ottobre per l’esame dello stato passivo.
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C’è da osservare che è stato lo stesso Botrè a chiedere la liquidazione della sua azienda come spiega il ricorso presentato ai giudici per conto di Swan Group dall’avvocato Francesco Rocchio dove si dice che stante “la crisi strutturale dell’editoria”, nel 2018 la società aveva affittato l’azienda alla Symbol srl di Milano controllata da Alessandro Botrè, figlio d Francesco. Ma “a sua volta Symbol non essendo più in grado di proseguire l’attività d’impresa in ragione dell’aggravarsi della crisi dell’editoria, ha concesso in subaffitto l’azienda alla Phoenix srl di Milano e ha presentato anch’essa domanda di liquidazione giudiziale”.
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Detto in altre parole: i magazine di Botrè sono finiti in altre mani. Quali? E’ curioso scoprire che Phoenix srl è stata appena costituita ed è controllata al 50% da Antonella Asnaghi, una delle più note pr milanesi che ha clienti soprattutto nel mondo del lusso (segue fra l’altro il marchio Rolex), e per il restante 50% dall’avvocato Domenico Aiello, in passato vicino al defunto leader leghista Roberto Maroni, e oggi fra l’altro consigliere di Kryalos Sgr, società di gestione di fondi immobiliari guidata da Paolo Bottelli.
Il contratto di subaffitto “con opzione d’acquisto” prevede che la società della Asnaghi e di Aiello corrispondano a Botrè fino al 2028 un canone annuo fisso di 50mila euro più una parte variabile pari all’1% dei ricavi netti conseguiti dalle testate. C’è poi un’opzione d’acquisto esercitabile entro 6 mesi da fine 2028 con cui Phoenix può comprare l’azienda per 200mila euro oltre al 40% dei ricavi netti derivanti dal flusso delle testate affittate. Insomma, parafrasando in italiano il nome “Swan”, la liquidazione non è il canto del cigno per Botrè.