Senza dividendi niente tasse: il "trucco" delle big tech

La diseguaglianza fiscale colpisce Stati Uniti ed Europa a favore di ricchi e imprese

di Daniele Rosa
(fonte  pixerpay)
Economia

Tasse, un sistema fiscale che favorisce grandi imprese e ultra-ricchi 

“Non pagare i dividendi” sarebbe questo , secondo l’economista americano Gabriel Zucman, professore alla Berkeley University il sistema che permette ad alcuni giganti tecnologici e agli ultra-ricchi di evitare il pagamento delle imposte. L’esempio di questa teoria è così sintetizzata dal professore “Se Amazon desse i suoi profitti agli azionisti attraverso i dividendi (soggetti ad imposte), il presidente della società, l’ultra ricco Jeff Bezos Bezos sarebbe costretto al pagamento di fortissime tasse. In ragione di questo Amazon non paga dividendi ai suoi azionisti. E nella stessa scia ci sono giganti come Tesla e Berkshire Hathaway, leader nell’energia. Le compagnie reinvestono i guadagni e aumentano la ricchezza dei loro azionisti senza metterli in condizione di pagare alcuna imposta”.

Il meccanismo, conosciuto da pochi, è assolutamente chiaro ai vari Ministeri delle Finanze che sanno bene come la mancata distribuzione dei dividendi sia un modo per l’imprenditore di non pagare tasse. In tal modo gli ultra ricchi preferiscono chiedere prestiti piuttosto che riscuotere dividendi. E gli stessi azionisti di minoranza si dimostrano interessati a questo meccanismo dato che permette all’investimento una miglior resa senza imposte. Un sistema, questo, utilizzato da molte multinazionali nordamericane e da grosse società che preferiscono chiedere prestiti mettendo a garanzia il pacchetto azionario.

Tasse, un modello capitalistico ormai obsoleto

La verità è che l’attuale modello capitalistico è ormai obsoleto poiché promuove diseguaglianze. Compagnie e ultra ricchi hanno mille scappatoie per evitare di pagare le imposte dovute. Basta guardare, ad esempio, al nostro orticello italiano e vedere come gli headquarters delle grandi imprese, Stellantis in testa, si siano volatilizzati dal Bel Paese trovando “buoni rifugi” in Olanda, Lussemburgo, Svizzera.

Quale il rimedio? Se ne parla da tempo ma poco si fa in concreto. Durante il recente meeting del Ministri delle finanze del G-20 è uscita una proposta semplice e pratica per ovviare a questa diseguaglianza ormai troppo evidente: imporre ai miliardari di versare all’anno il 2% della loro ricchezza. Si potrebbero così raccogliere circa 250 miliardi di dollari in più all'anno, poco più della riscossione prevista dell'imposta minima del 15% sugli utili delle grandi società. 

Una raccolta di questo è indispensabile per l’Europa, orientata al sociale e all’ambiente. Uno studio del 14CE Institute for Climate Economics indica che per raggiungere gli obiettivi climatici l’Eurozona necessita di 813 miliardi di euro all’anno. Nel 2022, l’investimento reale è stato di 407 miliardi di euro, il che rappresenta un deficit di investimenti in materia climatica di 406 miliardi di euro all’anno. E questi numeri indicano quanto ci sia bisogno di far pagare il giusto a grandi società e super ricchi.

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