Tassi, Lagarde fa saltare il taglio di aprile. Ma la data non è lontana...

La presidente, più falco che colomba, della Bce nota con positività il calo dell'inflazione nell'Eurozona, ma sostiene di aver bisogno di "più dati"

di Redazione Economia
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Bce, salta ancora il taglio dei tassi. La mossa da falco di Christine Lagarde

L’inflazione cala, ma non abbastanza per abbassare i tassi. Come riporta Milano Finanza, la Bce sottolinea che la disinflazione è in corso, ma i dati non sono ancora sufficienti. Christine Lagarde, la presidente, vuole più dati, in particolare sui salari.

“Ci aspettiamo che l’inflazione continui a rallentare, poiché l’impatto dei passati shock al rialzo si attenua e le condizioni di finanziamento restrittive contribuiscono a far scendere l’inflazione”, ha spiegato Lagarde ieri, lunedì 26 febbraio, al Parlamento Europeo. “Il processo disinflazionistico dovrebbe continuare, ma il consiglio direttivo deve essere fiducioso che ci condurrà in modo sostenibile all’obiettivo del 2%”, ha aggiunto.

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Lagarde, tuttavia, mantiene un atteggiamento positivo riguardo alla crescita del PIL, notando segnali crescenti di ripresa e prospettive che indicano un miglioramento nel corso dell'anno. Tuttavia, ha osservato che la crescita dell'Eurozona è ostacolata dalle restrizioni sul finanziamento e dalla domanda limitata di esportazioni, causate dalla debolezza del commercio mondiale e dalla perdita di competitività dell'area euro. Inoltre, la debolezza del settore manifatturiero si sta estendendo ai servizi dal finire del 2023. L'economia europea, riporta Milano Finanza, è stagnante da cinque trimestri e si prevede che la debolezza continuerà anche nei primi tre mesi di quest'anno.

I timori di Lagarde sono concentrati sulle pressioni salariali che rimangono significative secondo la presidente della BCE. Prevede che nei trimestri a venire la crescita dei salari diventi un fattore sempre più rilevante per l'inflazione, a causa della richiesta di compensazioni per l'aumento dei prezzi e della rigidità dei mercati del lavoro.

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Tuttavia, Lagarde ha anche notato che "gli aumenti dei costi del lavoro vengono in parte assorbiti dai profitti e non completamente trasferiti ai consumatori". Questo punto è stato sottolineato recentemente dal governatore della Banca d'Italia, Fabio Panetta, e successivamente riconosciuto anche dalla membro tedesca del comitato esecutivo, Isabel Schnabel.

La BCE potrebbe quindi rivisitare al ribasso le previsioni sull'inflazione il 7 marzo, durante la riunione del consiglio direttivo. In quell'occasione, Francoforte non interverrà sui tassi di interesse, ma potrebbe avviare la discussione. La riduzione, scrive Milano Finanza, è considerata probabile dai mercati a giugno, mentre c'è una probabilità del 30% di un intervento ad aprile.