Temu, dazi sullo shopping low-cost cinese. L'esperto: "Follia dell'Ue". Rumor

Voci Oltreoceano sussurrano che l'Ue voglia imporre i dazi sui prodotti a basso prezzo (e qualità) di Temu, Shein e AliExpress. L'intervista a Forchielli

di Lorenzo Goj
Shein
Economia

Temu, dazi sullo shopping low-cost cinese. Il rumor

La guerra dei dazi è solo all’inizio. Dopo aver approvato le tasse doganali sulle auto elettriche cinesi, l’Europa si prepara a tirare una nuova mazzata all’economia di Pechino. Secondo un rumor lanciato dal britannico Financial Times, il Vecchio continente starebbe per imporre dazi sullo shopping low-cost di piattaforme come Temu, Shein e AliExpress.

Nel dettaglio, si andrebbe tecnicamente a eliminare la soglia di 150 euro al di sotto della quale gli articoli possono essere acquistati in esenzione doganale.

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Interpellato da Affaritaliani.it, Alberto Forchielli, imprenditore tra i massimi esperti di affari internazionali con particolare attenzione verso Asia e Stati Uniti, ha spiegato che, nel caso le voci si concretizzassero, si tratterebbe di una follia. Non tanto per le ripercussioni di una possibile vendetta del Dragone, ma proprio per la realizzazione del piano.

“Se l’Europa dovesse davvero decidere di applicare le tasse doganali su Temu, Shein e AliExpress, allora dovrebbe fermare letteralmente miliardi di pacchi”, spiega. “Si tratta di un lavoro fuori da ogni immaginazione, vorrebbe dire che si dovrebbero assumere anche un milione di doganieri in più”.

“Insomma”, continua l’esperto, “un investimento non da poco. A volte sembra che l’Ue non sia capace di vedere i riflessi pratici delle proprie mosse. Sarebbe un disastro”.

Solo nel 2023, infatti, sono stati importati 2,3 miliardi di articoli al di sotto della soglia di 150 euro in esenzione doganale. Le importazioni del commercio elettronico sono più che raddoppiate rispetto all'anno precedente, raggiungendo i 350.000 articoli in aprile, ovvero quasi due consegne per famiglia, secondo i dati della Commissione.

Così, mentre l'intenzione di proteggere le economie locali e regolare il commercio è chiaro, la praticità di tale piano rimane, invece, di dubbia fattibilità.

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